• Pontifex: abortire un feto femmina è femminicidio

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    di Giulia De Baudi

     

    Roma – 28 dicembre 2012

     

    Vorrei dire solo poche parole su due articoli apparsi sul sito Pontifex Roma (non firmati) a proposito del tragico fenomeno dell’assassinio delle donne – femminicidio – e del prete di San Terenzo che ha pubblicato nella bacheca della chiesa di San Terenzo quell’abominio.

    Leggiamo prima il testo esposto da don Piero Corsi ( i neretti sono miei)

     

    Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?

    “L’analisi del fenomeno che i soliti tromboni di giornali e tv chiamano appunto femminicidio. Una stampa fanatica e deviata attribuisce all’uomo che non accetterebbe la separazione questa spinta alla violenza. Domandiamoci: Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise.

    Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: “forse questo ce lo siamo cercate anche noi?”.

     

    Ho detto che dirò poche parole perché il sangue mi ribolle di fronte ad un essere asociale pericolosissimo che vorrebbe che le donne ridivenissero serve degli uomini. L’unica cosa che posso dire è “Apologia di reato”: giustificare violenze (fisiche e psicologiche) e assassinii che si consumano tra le pareti domestiche è apologia di reato. È come quando un individuo spregevole afferma che il pedofilo cede alla provocazione sessuale di un bambino; un nome a caso: Freud e i suoi epigoni. È come quando un stuolo di “intellettuali” tra cui Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Michel Foucault, Jack Lang, futuro ministro francese, firmarono una petizione in cui si chiedeva la legalizzazione dei rapporti sessuali con i minori.

    Quello che mi sgomenta maggiormente però è quanto ho trovato scritto stamani sul sito Pontifex Roma, in cui, con qualche giro di parola, si scrive che abortire un feto femmina è femminicidio. Potete leggere QUI l’articolo pubblicato dal parabolano/a che si nasconde dietro le chiavi incoronate di San Pietro.

     

    Naturalmente nessun alto prelato interverrà a fermare questa nuova onda culturale nazicattolica: e perché lo dovrebbero fare, Pontifex Roma è in linea con tutta la tradizione millenaria della Chiesa cattolica che ha da sempre – ancor prima dalla sua legittimazione da parte di Costantino del 313 d.C. e la sua ratificazione nel Credo niceno del 325 d. C. – visto la donna come un essere vile, peccaminoso e inferiore, che deve, per ordine divino, rimanere sottomessa al maschio della specie:

     

    “Ogni donna impudica sarà calpestata come sterco nella via”. (AT, Siracide, 9, 10)

     

    “Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto”. (NT San Paolo, Efesini 5, 22 NT)

     

    “Nelle riunioni delle comunità le donne dovranno tacere perché non è loro consentito di parlare, ma devono restare sottomesse e se vogliono sapere qualcosa lo devono chiedere, a casa, al marito. Devono avere sul capo il velo in segno di umiliazione per la loro bassezza: portare il velo significa vergognarsi a causa del peccato introdotto nel mondo ad opera della donna. L’uomo è immagine e gloria di Dio, la donna è gloria dell’uomo. Non l’uomo deriva dalla donna ma la donna dall’uomo, né l’uomo è stato creato per la donna ma la donna per l’uomo. Sarebbe un bene per l’uomo non toccare donna: il matrimonio è un male necessario valido al solo scopo di evitare la lussuria (remedium concupiscentiae)”. (NT san Paolo, 1 Corinti 14:33-35)

     

    Che dire di più? Questa è la Chiesa cattolica allora come ora: Quel prete e PontifexRoma non fanno altro che rimanere fedeli ai dettami della Chiesa cattolica; entrambi non sono altro che la punta evidente di enorme e millenario iceberg che ha visto e vede la donna come un animale da domare.

     

    “Dovere principale della moglie è provvedere al governo della casa in subordinazione al marito. All’uomo spetta l’ultima parola in tutte le questioni economiche e domestiche e la donna deve essere pronta all’obbedienza in tutte le cose: il suo posto è soprattutto in casa. Son da condannare gli sforzi di quelle femministe le cui pretese mirano ad un’ampia uguaglianza fra uomo e donna”. (papa Paolo VI 1897 – 1978)

     

    A parte l’affermare un profondo disprezzo per questi individui, di ieri e di oggi, non devo aggiungere altro.

     

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