• Tutta la città ne sparla … oggi si sparla dei minori extracomunitari a cui verranno riconosciuti diritti che poi però verranno loro tolti anche grazie al decreto Minniti

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    di Gian Carlo Zanon

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    La verità è un pensiero di nicchia. Un pensiero allevato in solitudine resistendo alla cultura egemonica e al mainstream mediatico. La mia verità è il mio pensiero critico. Pensiero critico che mi permette di produrre una “nicchia narrativa” contro informativa che posso decidere di tenere per me o, come sto facendo ora, di renderla pubblica.

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    Avere una propria e privata nicchia di verità, significa “uscire dal mercato” informativo. Io lo so bene perché ogni volta che ho provato a non accettare nauseanti compromessi informativi sono stato defenestrato per “vizi di forma”. Ma mi accontento il mio articolo di ieri, a ora, ha registrato 1887 letture.

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    Sono rompicoglioni, lo so, ma non lo faccio apposta, giuro. È che la verità è una potente droga che dà assuefazione, dà dipendenza, impedisce la chiusura degli occhi, rifiuta il “lo vedo ma non è vero”. Più precisamente  impedisce la pulsione di annullamento che, cancellando la realtà,  produce il “non è” della percezione delirante. E l’atto, inconsapevole o meno, di sminuire il percepito annullando una parte importante della sua realtà/verità, penso che si possa definire “percezione delirante”. Percezione delirante perché l’oggetto osservato e descritto non è quello che in realtà, ma lo si trasforma, con un declic psicotico, in ciò che si vuole che sia: quella donna è un essere umano ma io so che, essendo meno intelligente di un uomo, è meno umano del maschio della specie. Questa è una delle tante percezioni deliranti rese congrue dalla cultura teo-filosofica occidentale.

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    Questa mattina nel programma radiofonico di Rai-Radio3 a cui ho parafrasato il titolo (Tutta la città ne parla) si è ha parlato per quasi un’ora delle meravigliose e civilissime nuove norme che tutelerebbero i minori. Il condizionale è d’obbligo perché la tanto applaudita legge sui minori non accompagnati, che li metterebbe sullo stesso piano giuridico di un minore italiano, così è stato affermato da centinaia di giornalisti, oltre ad essere poco applicabile perché ad esempio cozza contro le leggi europee che impediscono l’unificazione delle famiglie, , è solo uno specchietto per le allodole per nascondere al grosso pubblico il decreto Minniti varato parallelamente.

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    «Mentre la Camera approvava in via definitiva, e finalmente, la legge sulle misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati, con 375 sì e 13 no, nello stesso momento al Senato, e con voto di fiducia, la maggioranza con 145 voti favorevoli approvava il decreto Minniti. Che fosse un comportamento schizofrenico lo dimostrano le reazioni delle stesse associazioni che vivono quotidianamente fianco a fianco con i migranti, dalla Caritas a Save the Children fino all’organizzazione dei giuristi per i migranti. Ebbene, mentre plaudono all’approvazione della legge sui minori non accompagnati, stigmatizzano con forza il decreto Minniti. Su quest’ultimo, in particolare, molto dura la reazione dell’Arci, che parla senza mezzi termini di “decreto vergogna”.»

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    Questo è ciò che scriveva ieri su Il Manifesto Carlo Lania. Chi volesse approfondire non ascolti la replica di Tutta la città ne parla perché lì di tutto ciò non se ne parla. Lì si parla solo di quanto siamo stati bravi ed eroici ad approvare una legge che protegge i minori extracomunitari. E tutti, ascoltando la trasmissione, si sono immaginati migliaia di bambini multicolori che ora verranno coccolati amorevolmente dalla grande madre Italia.

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    Bambini e minori extracomunitari ai quali, non appena raggiunta la maggiore età, verranno tolti tutti i diritti. Ragazzi che a diciotto anni faranno la richiesta  d’asilo e a cui, ovviamente, non verranno riconosciuti i moventi per lo status di rifugiato: mica stanno scappando da qualche guerra. Giovani uomini e giovani donne  che il giorno del loro diciottesimo compleanno diverranno delinquenti colpevoli del reato di clandestinità e, grazie al decreto Minniti, non potranno neppure appellarsi nelle sedi giuridiche.

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    Tutta la città ne sparla – 30 marzo 2017

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