• OPG di Aversa – L’amore al tempo della cura psichiatrica

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    Socialmente Pericolosi-Dangerous To Society

     Opg: un incurabile amore?

    di Tania Careddu

    Aprile è alle porte. Ma quelle degli ospedali psichiatrici giudiziari rimarranno ancora aperte. Si,perché nelle intenzioni dei legislatori, il primo aprile 2014, gli OPG avrebbero dovuto cessare diesistere. E invece nella Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione dei programmiregionali relativi al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, presentata il 18 dicembrescorso, il termine temporale non è risultato “congruo”. Soprattutto per i tempi di realizzazionedelle strutture.

     

     Ma per gli addetti ai lavori, quelli che negli ospedali psichiatrici giudiziari ci hanno lavorato ehanno investito tutto il loro interesse umano, oltre che professionale, che i termini sarebberoslittati era quasi una certezza. E non sicuramente per la mancata sistemazione degli edifici. Losa bene la psichiatra e psicoterapeuta Maria Rosaria Bianchi, che in quelle strutture,precisamente nella Staccata di Aversa, ha svolto, dal ’96 al ’98, ai tempi di Rino De Feo eAdolfo Ferraro, dignitosamente la sua professione. Vivendo quell’esperienza come “una grandestoria d’amore”.

     

     Un consapevole impossibile amore  raccontato nel suo libro, uscito per i tipi di Nulla die.Attribuire la proroga dei tempi di chiusura di quei luoghi, nei quali, appena varcata la soglia, le èparso di entrare «nel castello della bella addormentata, provando una fortissima commozione”,alla mancata realizzazione degli edifici “è una giustificazione parziale e non si vede il problemaper quello che e. Se nelle strutture nuove si entra con il pensiero vecchio, le strutture, pure loro,invecchiano immediatamente».

     

    Un concetto che trova conferma anche nella Relazione presentata al Parlamento, nella quale silegge che «fermi restando i profili di sicurezza, il presupposto perché questo iter prosegua è lamaturazione di una nuova cultura, un nuovo modo di guardare alla chiusura degli OPG e delleproblematiche connesse, con interventi volti a contrastare atteggiamenti di stigma e dipregiudizio nei confronti dei soggetti affetti da malattia mentale».

     

     Come? Per la dottoressa Bianchi, «in Italia c’è un problema serio: si pensa che la malattiamentale sia un problema innato. Non è cosi. Si nasce sani anche nella mente. Ci si ammala nelpensiero e nelle dinamiche dei rapporti umani.E’ questo approccio della psichiatria che dovrebbe cambiare. Bisogna parlare di prevenzione edi cura, investire molto di più nella formazione di chi, a qualsiasi titolo, lavora in ambitopsichiatrico. Solo a questo punto si può parlare delle strutture».

     

    Eppure in tutti i programmi regionali sono previsti interventi finalizzati non solo al potenziamento dei percorsi terapeutico-riabilitativi per gli ex internati ma, più in generale, tesi allariqualificazione dell’assistenza territoriale psichiatrica. Dunque, che cosa manca? Che cosa nonfunziona? E quale la cura?

     

     Secondo la Bianchi, «c’è un meccanismo di valutazione inadeguato e un’impossibilità delterritorio di farsi carico. Possiamo costruire tutte le strutture nuove che vogliamo ma se nonaffrontiamo la ricerca sul pensiero non cosciente, che è quello che si ammala pur rimanendoinalterato il comportamento e il linguaggio verbale, non riusciremo mai a risolvere il problema,se non da un punto di vista degli edifici. La soluzione si può trovare solo arrivando a unadiagnosi precoce, a un concetto di cura possibile: sarà questo, umanamente, lo scopo daperseguire».

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    E lei ce l’ha messa proprio tutta. Dentro gli Ospedali psichiatrici giudiziari ha messo su unpiccolo gruppo di psicoterapia, arte medica che ha imparato frequentando i seminari di Analisicollettiva dell’illustre psichiatra, Massimo Fagioli, ottenendo dei risultati. Qualche paziente,come V., ha ricominciato a sognare dopo ventisei anni e B., il “paziente poeta”, ha scritto unapoesia: «Siamo un po’ felici, forse il buon tempo verrà».

    da ALTRENOTIZIE – fatti e notizie senza dominio

    Mercoledì 25 Gennaio 2014

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