• “La libertà è il dovere di essere esseri umani”*

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    marianne

    di Gian Carlo Zanon

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    Questa mattina, dopo aver cambiato la frase che campeggiava da alcune settimane nella nostra testata, mi sono ritornate alla mente  le immagine e le parole emerse in un dibattito tenutosi nella libreria Amore e Psiche di Roma il 30 gennaio del 2011. Quell’evento, alla luce di ciò che sta avvenendo in questi giorni, fu in qualche modo profetico perché lì si tentò di delineare il significato politico di sinistra.

    Il prof. Carlo Galli, forse non si aspettava una platea così appassionata ed agguerrita quando entrò nella libreria per presentare il suo libro, Perché ancora destra e sinistra.

    Ad attenderlo, con tante domande, e tantissime provocazioni di eccellente fattura, vi era un gruppo eterogeneo di individui di sinistra.  Psichiatri, economisti, intellettuali, scrittori, giornalisti, artisti, insegnanti, portavano come dono un’unica, multiforme, domanda: sono ancora valide le categorie destra e sinistra? Che significato hanno queste categorie e chi le incarna politicamente e socialmente?
    Fare una sintesi giornalistica di ciò che fu detto allora  in oltre tre ore di dibattito è un’impresa ardua. É passato molto tempo e gli scarni appunti scritti in quell’occasione non mi aiutano molto.

     

    Nell’appassionata discussione, che partì dall’assunto di Galli: «la coppia destra – sinistra non è una mera sopravvivenza lessicale», si è cercò di definire la fisionomia della realtà umana, e la relativa forma mentis di chi è di destra e di chi è di sinistra.

    Galli nel suo libro scriveva che chi è di destra sostanzialmente crede che il mondo sia dominato dal caos, perché «ha un nucleo di indeterminatezza, cioè di disordine». Chi è di destra è profondamente convinto che un ordine sia impossibile da raggiungere ma che coloro che, pur aderendo a questa idea di impossibilità di ordine, per un certo tempo, creeranno quest’ordine saranno i Vincenti. Invece coloro che si opporranno all’ordine, e al ‘sistema’ ideato dai Vincenti, saranno Perdenti e quindi una categoria da sfruttare e/o da eliminare come fosse una scoria industriale.

    Chi è di sinistra pensa, secondo quanto scritto da Galli nel suo libro, che l’essere umano è sostanzialmente un essere sociale che deve trovare, o ritrovare, «la dimensione che realizza la ritrovata coincidenza, nell’uomo liberato, di società e natura», che abbia come finalità una società dove i «semi di umana razionalità si sviluppino liberamente in soggettività caratterizzate da uguaglianza di dignità e da autonomia, con la rinuncia a violenza, discriminazioni e dominio: che è Giustizia, non l’ordine dell’essere, ma il progetto di emanciparsi, attraverso la politica, da impedimenti e condizionamenti. »

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    Da queste proposizioni, a mio avviso un po’ fumosi, si sviluppò un intenso dibattito che naturalmente tenne conto del contesto sociale in cui vivevamo, e viviamo, e quindi degli orrori di una politica dove una maggioranza di destra, delinquentemente irresponsabile, la fa da padrona, e dove una sinistra senza idee, che si possano riconoscere come di sinistra, aderisce, non senza crisi identitarie e dubbi amletici, ad uno sviluppo cieco e disumano, che vuole, una società “ordinata” uguale a quella fantasticata da Aldous Huxley nel suo libro Brave New World.

     

    La società immaginaria del romanzo di Huxley, è una comunità dove lo status sociale viene predeterminato geneticamente in vitro. In questo, finora fantascientifico,  Mondo Nuovo i privilegiati sono esseri belli e sempre felici, tipo i berluscones, ma assolutamente anaffettivi e disumani, tipo i berluscones.

    Questi individui selezionati geneticamente, non conoscono né l’odio ne l’amore e credono  – come nella realtà credono molti dei nostri eminenti filosofi e psichiatri –  che sentimenti e passioni siano malattia organica da curare, attraverso sostanze psicotrope, che acquietano le eventuali “patologiche” effervescenze di umanità.

    Questo è l’ordine auspicato da chi è di destra. Per chi è profondamente di sinistra – non per chi si dichiara e crede di essere di sinistra – l’elemento fondamentale è la ricerca della vera eguaglianza sociale.  Parole come “eguali opportunità” non dovrebbero entrare in un vuoto discorso propagandistico di qualche ministro, e la parola libertà dovrebbe evocare, «il dovere di essere esseri umani», come ha ribadito più volte lo psichiatra Massimo Fagioli, molto citato durante il dibattito.
    La discussione di allora non fu profetica né ascoltata dai politici. In quella serata memorabile furono  approfonditi temi quale il, logico, fallimento di una convergenza al centro tra destra e sinistra. Si parlò anche di come ciò che rimaneva della democrazia fosse stata svuotata di contenuti etici, e dell’antropologia negativa della destra che “pensa”  –  sarebbe meglio dire crede  –  ad un essere umano soggiogato da pulsioni parziali, naturalmente perverso,  psichicamente monolitico e intrasformabile.

     

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    Come sappiamo questa tragica visione è suffragata e legittimata dalla cultura dominate che ha per caposaldi due pensieri negativi sull’essere umano: uomini e donne nascono con il peccato originale, come dice il cristianesimo, oppure il bambino è naturalmente un polimorfo perverso, come affermano Freud e i suoi epigoni: Eugenio Scalfari docet.

    Naturalmente, per chi la pensa come Scalfari, il quale si definisce di sinistra, gli esseri umani, visto che provengono da ciò che religione e ragione definiscono male e caos, non potranno che essere o dei carcerati o dei carcerieri. I carcerati saranno i Perdenti, le classi meno privilegiate;  i carcerieri saranno i Vincenti, cioè i capitani d’industria, i religiosi,  i loro servi e capò. Questo è, e questo sempre sarà, secondo quelli di destra.

     

    Quella sera però, durante il dibattito, si cercò  una nuova via per uscire da questi labirinti culturali. Ne uscirono delle proposizioni finali, da sviluppare ulteriormente, molto interessanti.

    Dopo che erano state ricodificate le categorie di buono o cattivo in malato o sano, un’insegnante, (Silvia Scialanca) fece un intervento memorabile: “si nasce di sinistra e si diventa di destra”, disse, sottolineando il fatto, già espresso da alcuni psichiatri, che solo un essere umano che si è ammalato può, in modo delirante, percepire la realtà umana come qualcosa di caotico e animale, da controllare o annichilire.
    L’idea che pervase quell’incontro di cui porto i segni indelebili, fu quella di contrapporre ad una visione umana caotica della destra, e della chiesa sua complice da sempre, una visione dell’uomo, contenuta nella Teoria della nascita dello psichiatra Massimo Fagioli in cui viene esposta una nascita non perversa degli esseri umani.

     

    Massimo Fagioli, sia nei testi dei suoi libri, sia negli articoli che escono regolarmente da  sette anni settimanalmente sulle pagine di left, ha sempre affermato l’assoluta sanità e l’assoluta uguaglianza dell’essere umano alla nascita.

    Quindi, rischiando un’estrema sintesi, possiamo dire che si nasce sani, e dall’immediato scontro con una “natura disumana” nasce l’‘idea’ sociale di uguaglianza umana, e quindi di sinistra; solo se ci si ammala a causa di rapporti umani deludenti, perdendo quindi l’idea primaria dell’eguaglianza, si diventa di destra.

    4 marzo 2013

    *la frase del titolo (La libertà è il dovere di essere esseri umani) è di Massimo Fagioli

     

    • …mi sono posto la domanda …”religione”? ….risponde Massimo Fagioli …ed arrivo alla ricerca in atto! ….disoccupato sono io! …cinquantenne sono io! …napoletano a Verona sono io! ….separato sono io! …ho abbandonato mia figlia!? …sono io!? …mi porto addosso la cattiveria di aver abbandonato mia figlia!? …ed ora cerco un convento che mi accolga!? …la Chiesa e la destra storica conoscono i loro polli! …sic! 3776893084 Nunzio

    • ….mi piace pensare che convento vuol dire stare insieme al vento (…e Fagioli direbbe e perchè non stare con una bella fanciulla bruna!?) “con – il – vento”! …sono forse schizofrenico!? ….ma se sono schizofrenico allora ho fatto autodiagnosi e fare autodiagnosi vuol dire essere guariti o almeno essere sulla via della guarigione e non sulla via del convento!

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