• To be or not to be? La mente appaltata

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    E.B. – dalla redazione

    Come ogni settimana la Redazione de I giorni e le notti si è riunita per conferire il premio No bel-lo no alla più falsa metodologia o alla più demenziale ‘scoperta scientifica’ della settimana: questa volta l’ambito premio è stato aggiudicato ai wantologi ovvero i coach della mente che pensano per i loro affezionati clienti.

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    Per noi intellettualoidi con la puzza sotto il naso i film americani erano “americanate”. Con lo stesso epiteto definivamo tutto ciò che era o ci sembrava kitsch ovvero di cattivo gusto. E forse avevamo ragione ad avere dei pregiudizi sui prodotti americani visto che i psicoanalisti freudiani d’oltreoceano, visto la caduta del loro idolo di cartapesta, si sono frettolosamente dati da fare per continuare a truffare come prima i loro clienti vestendo altri panni.

    È bastato togliere l’ormai ingombrante lettino tarlato, la foto del grande ammiratore di Mussolini che ha fatto morire le sorelle in un campo di concentramento … si parliamo di Freud, mettere una bella poltrona e comoda Frau, gettare nella spazzatura la vecchia segretaria che sapeva di naftalina e sostituirla, a secondo dei gusti, con una avvenente o un avvenente pin-up, darsi un contegno da manager sportivo, e il gioco è fatto: ecco il “wantologo” ovvero l’esperto di ciò che non sapevamo di volere.

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    Proprio oggi su Repubblica un sarcastico articolo di Angela Aquaro ci informa che «L´ultima promessa della psicologia si chiama wantology. Proprio così: dal verbo want, volere. Il wantologo sarebbe, anzi è, lo specialista che ci aiuta a trovare quello che davvero cerchiamo: a partire da noi stessi».
    E poi giù una carrellata di ex psicanalisti ora esperti wantologi del “mi faccio i cazzi tuoi perché tu non sai manco come te chiami” con tanto di tariffe e modalità di seduta … pardon, stavo per dire psicanalitica.

    «Non è uno scherzo», ci avverte giustamente la giornalista de La repubblica, il wantologo sarebbe quel losco individuo che ci induce a volere ciò che noi non sapevamo di volere … esattamente come la Fornero. Se ad esempio non sappiamo come investire quei quattro soldi che ci sono avanzati lui ci dice cosa farne.

     

     

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    Se non sappiamo decidere tra marito e amante il wantologo ci riporterà con i piedi per terra e ci convincerà che in fondo in fondo ciò veramente vogliamo è continuare a vivere con quel fesso di nostro marito che neppure quando fa fatica a entrare dalla porta s’accorge di quel bel palco di corna che gli avete amorevolmente donato. E così per tutti quei dubbi esistenziali dei quali tempo fa si parlava con un’amica o con la mamma al limite con il confessore … anche con lo psicanalista , ora si discutono con il wantologo o la wantologa. E il cerchio si chiude.

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    Insomma basta cambiare le parole e il gioco è fatto: una volta le inquietudini si chiamavano nevrosi? E adesso si chiamano dubbi esistenziali! Fino a qualche anno fa di una tristezza patologica si parlava con il proprio analista freudiano? Bene ora se ne parla sempre con la stessa persona che però si è tagliato la barba e si chiama “appaltatore della mente” e non fa più finta di ascoltarti nascosto dietro al lettino ma lo fa al telefono mentre guarda la partita alla modica spesa di 90/100 dollari ogni venti minuti. E così tu non devi più pensare a ciò che vuoi veramente, anche perché non hai più il tempo per farlo perché devi lavorare di più per pagare quello a cui hai dato in appalto i tuoi pensieri  e che ora ti prepara anche la lista della spesa e te la manda via e-mail …. dio bono che stress.

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    E pensare che per legittimare questo nuovo ladrocinio una eminente sociologa c’ha scritto anche un libro dal titolo The outsourced self, il senso di sé dato in appalto, nel quale ci spiega che ormai la nostra vita intima non esiste più perché anche quella è entrata a far parte del mercato, il quale, per mezzo dei wantologi, da forma alle nostre inconsapevoli necessità … come , come, la nostra vita intima non esiste più? Abbiamo bisogno di dare in appalto la parte della mente che non sa che vuole perché la nostra è troppo occupata? …

    Si , si , non ci sono dubbi: il No-bel-lo-no di questa settimana va a ‘sti figli de ‘na gran wantologa!

     

    Dalla Redazione

    7 maggio 2012

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