• Procrastinare la notizia, ovvero ‘il tempo asincronico’

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    tempo in frantuni.

    Realtà parallele o molteplicità dello sguardo?

    di Gian Carlo Zanon

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    Dunque … ho scoperto di non avere allucinazioni, di non essere un paranoico, e di non percepire la realtà in modo delirante.

    Adesso vi spiego … dunque sono almeno due anni che pubblico articoli che parlano delle Banche centrali, colpevoli di aver innescato la crisi mondiale, della Trilaterale, e del famigerato Gruppo Bilderberg. Scrivevo e scrivevo  mentre i media nazionali tacevano coprendo la verità con il loro colpevole silenzio, oppure dando del ‘complottista visionario’ a quelli che, come me, denunciavano il crimine economico.

    Ora invece, da quasi una settimana tutti i giornali parlano senza farsi alcun problema del Gruppo Bilderberg come se ne avessero sempre informato della sua esistenza i loro lettori:

    «La Gruber è andata al Gruppo Bilderberg»; Strillano i giornalisti che fino a ieri “non sapevano” del Gruppo Bilderberg .

    Lili Gruber

    E poi: «Monti, quando ha parlato di poteri forti, intendeva Confindustria o il Gruppo Bilderberg?»;

    E poi: «Non ci sta Enrico Letta, vicesegretario del Pd – tra i cinque partecipanti italiani all’ultima riunione del gruppo Bilderberg tenutasi lo scorso fine settimana a Chantilly in Virginia (Usa) – a passare per una specie di carbonaro complottardo affiliato ad un’organizzazione che secondo i detrattori governa i destini del mondo in modo multitentacolare, cupo ed inquietante, una sorta di “piovra soffocante”».

    Se fossi Bersani direi ai giornalisti : «Ma ragassi, ma siamo passi, ma dove siete stati fino adesso?

    A pettinare le bambole? A dipingere le unghie ai criceti? »

    Non essendo Bersani dico della disonestà intellettuale della casta giornalistica che ormai non si vergogna più di niente. La scissione impera!

    Ma ora lascio Caste, Lobby, Massonerie, Poteri forti a far i loro giochetti fatui che producono solo povertà e disperazione, e vi parlo anch’io della scissione che si perde nella notte dei tempi. Come nel “caso dell’esistenza mediatica del  Gruppo Bilderberg ” la realtà di tutti i giorni che viene dipinta dai media e che, volenti o nolenti, forma la pubblica opinione, si divarica in due strade parallele, creando un tempo asincronico.

    Prendiamoci un caffè con calma prima di continuare

    Le notizie negate e/o procrastinate dai media che contano, e che gioco forza fanno parte di centri di potere come il Gruppo Bilderberg, vedi il caso di Lili Gruber, rivivono e corrono come fiumi carsici sulla rete web per non far disseccare le menti ancora in vita. La rete, fatti i dovuti distinguo, difende e protegge il tempo reale tra accadimento e notizia.

    In questo modo coloro che scrivono senza l’egida di padri, padrini e  padroni, con uno sforzo titanico tengono assieme l’accadimento e il tempo relativo, senza il quale la notizia si impoverisce sino a perdere senso.

    Paolo Barnard, il giornalista eretico, solo ora, e per pochi minuti, è stato invitato ad una trasmissione televisiva dove i servi del potere come Colaninno hanno cercato in tutti i modi di silenziarlo …   Barnard, dicevo, e altri migliaia come lui,  raccontano in tempo reale la notizia, comportandosi come gli eroi omerici che non ponevano un ‘tempo ragionevole’ tra emozione e atto.

    Li vediamo questi eroi della reta ogni giorno sui nostri schermi dei computer portare come tanti Sisifo le pesanti parole della conoscenza in alto per far sì che tutti le possano scorgere. E ogni giorno quelle parole vengono polverizzate dalle televisioni e dai giornali di proprietà dei padroni del mondo e dei partiti che sono di proprietà dei padroni del mondo. E ogni giorno le parole elettroniche risorgono, come l’araba fenice dalle proprie ceneri.

    Queste persone che tengono alta l’etica giornalistica, sono stati chiamati qualche tempo fa, lillipuziani del web”, da uno pseudo giornalista che si nascondeva sotto un gelido nome, “Polaris”, e che scriveva, guarda caso, sul Sole24ore –

    Questo coso, che scriveva sul giornale della Confindustria con intenti palesemente oscurantistici, tacciava i blogger di “asinità”, “esagerazione”, “calunnia”, e naturalmente di “grottesca teoria del complotto”. Ora quel rumore «rumore di fondo che si spaccia oggi  per cronaca online. » (in questo modo il coso chiamava le notizie che scaturivano sul web) è diventato suono reale perché, nonostante persone come Solaris, la verità sta venendo a galla anche se molto edulcorata da individui come Enrico Letta novello alfiere del Gruppo Bilderberg. E pensare che Letta e molti del Pd sono “nipoti” di quei partigiani che hanno dato la vita per scrivere con il loro sangue quella costituzione italiana sulla quale anche loro, come quelli della destra e i cattolici, defecano ogni giorno.

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    Ma che sono ‘sti pensieri, oggi il tempo è tornato ad essere quasi sincronico e le Realtà parallele si sono avvicinate riconoscendosi … o quasi. Ma domani quando il pensiero della veglia caccerà il pensiero dei sogni come fosse merce di scarto, la realtà verrà nuovamente scissa in mille rivoli paralleli … a noi il compito di rifonderla insieme e ridarle senso.

    8 giugno 2012

    Realtà parallele: tutti gli articoli

    • pazzesca e terribile realtà quella del “potere” e dei suoi “servi”, che, muovendosi come iceberg….bilderberg…. alla deriva,cercano di gelare il mare della verità e della conoscenza, senza riuscirci, grazie a tutte quelle migliaia di persone che tu chiami,”eroi omerici” ,che non ponevano un tempo ragionevole tra emozione e atto”,ed è a loro che va anche il mio grazie.

      • La rete web è l’ultimo strumento rimasto alla democrazia, difendiamolo perché già ci sono pericolosi segnali di censura …
        GCZ

    • “La rete web è l’ultimo strumento rimasto alla democrazia, difendiamolo perché già ci sono pericolosi segnali di censura …
      GCZ”.

      Condivido in pieno e sottoscrivo: “… dunque (noi) siamo”, nonostante. Forse, questo e quant’altro non deve “emergere”, né sul web né in altro luogo, perchè è dalla dialettica-confronto-affermmazione millenari tra l’ESSERE E IL NON ESSERE (NON VIOLENTO ED IL VIOLENTO) che viene fuori (provo a sintetizzare, anche se non è facile verbalizzare): “…dunque (NON) è”. Prendiamoci un caffè con calma dopo aver concluso. Nunzio Scotto di Covella

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