• Il “sistema” : finanza e Islam

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    Marocco si apre alla finanza islamica

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    di Giulia De Baudi

     Era passata qualche settimana da quando avevo preso l’impegno di scrivere un articolo sul “sistema” legandolo alla religione. Avevo già buttato giù qualcosa, e stavo aspettando l’ispirazione divina, quando è arrivato un commento ad un mio articolo, Mistici, credenti, non osservanti, non praticanti … pensanti. Questo è il commento del un nostro feroce commentatore, che porta uno pseudonimo originale: Ipazia … e Bakunin:

    «Il libero pensiero di Shakespeare, e quello occidentale sembra essere arrivato al capolinea. Gli inglesi hanno riconosciuto nel loro diritto civile la sharia islamica. Povera vecchia Europa, non ha ancora finito di digerire l’oscurantismo cristiano, e un altro medioevo ancora più feroce si appresta a dominarla. Il tutto in nome di un’idiota e servile ……tolleranza.»

     

    Il commento potrebbe apparire allo sprovveduto lettore, ideologico, se non addirittura anti islamico. Ma non è affatto così. Non è così perché le religione monoteistiche, in questo caso l’Islam, negando l’identità individuale e quindi la libertà di pensiero e il conseguente comportamento, di fatto mina le fondamenta della democrazia. Più la religione è fondamentalista, più obbliga gli individui al non essere, perché  il pensiero, al contrario della credenza, è  l’essenza della individualità umana. Lo è soprattutto il pensiero irrazionale che non nasce da regole culturali indotte ma, alle prime luci della nascita, dallo scontro dell’essere umano con la natura non umana.

    Posso dire quindi che mentre il pensiero razionale, essendo culturalmente indotto, si compone anche della credenza religiosa territoriale, il pensiero irrazionale, quello che ci obbliga a fare dei movimenti apparentemente inutili alla sopravvivenza della specie, è, al suo primo apparire, per definizione ateo e, in quanto tale, può rifiutare leggi e regole sociali che nascono in contesti storico sociali religiosi. Sinteticamente: atei si nasce, credenti si diventa per i naufragi del rapporto interumano.

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    Mi rendo conto di non poter con poche parole spiegare l’essenza della religione e la sua funzione nella società. (Leggete, se vi va, questi articoli inerenti all’alienazione religiosa) Posso però evidenziare, come ha fatto il lettore, l’ormai evidente negatività dei sistemi filosofici religiosi e i loro legami con il potere di ieri e di oggi.

     

    Il caso proposto, in cui la legge coranica, o parte di essa, viene adottata in Inghilterra, ci deve far pensare non solo al fatto in sé, (già particolarmente grave, leggete questo articolo) . Questa contingenza politica se non altro è utile per inserire questo dato nella cornice degli accadimenti che si concatenandosi gli uni agli altri formano un mosaico sociale negativo.

    Una visione olistica è composta appunto da tutti gli accadimenti con cui va man mano plasmandosi la realtà. E molto spesso – come nel caso dell’introduzione della sharia nel sistema legislativo inglese – le mutazioni legislative sono sostanzialmente create appositamente per privilegiare teocrazie, plutocrazie, tirannie,  ecc. ecc. .  Per poter tradurre la realtà non possiamo osservare supinamente i dati contingenti, ma dobbiamo giocoforza interpretarla attraverso il nostro pensiero irrazionale che guarda al di là delle apparenze offerte dall’informazione mediatica tradizionale. Se una realtà pur esistendo non è sensibilmente percepibile, e quindi non spiegabile razionalmente, rimangono solo le parole dettate dal nostro pensiero per darle visibilità.

    Il metodo di pensiero deduttivo, che “vede” anche ciò che non ha osservato – gli “infiniti mondi” di cui parlava Giordano Bruno per esempio – ci può essere di aiuto.

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    So che la religione è sempre funzionale alla società in cui si esprime. So che la religione in tutte le sue forme, ma soprattutto nel momento in cui si “civilizza” e si struttura all’interno di società numerose e complesse, viene gestita da una parte egemonica: le caste sacerdotali, che interagiscono con il potere di pochi su molti. Una religione strutturata in casta sacerdotale è ciò che esiste di più letale per la democrazia e quindi per il principio di eguaglianza che la sostanzia. Pensiamo ad esempio all’induismo con il suo sistema di caste chiuse e alla sua funzione sociale che perpetua in una società di ineguali. Anche il cristianesimo, pur blaterando di un’eguaglianza … da raggiungere però solo dopo la morte, per 2000 anni ha lavorato alacremente accanto al potere, legandosi di volta in volta alla casta dominante e coadiuvandola nel mantenimento delle diseguaglianze:

     

    «Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; ma anche se puoi diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione! Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore, è un liberto affrancato del Signore! » Paolo di Tarso (San Paolo)

     

    E Maometto non era di meno

     

    «Allah ha favorito alcuni di voi al di sopra di altri nelle risorse materiali. Coloro che sono stati favoriti le divideranno forse con i loro servi sì da renderli [a loro] uguali? Negherebbero a tal punto la benevolenza di Allah?»  Sura XVI, 71.

    Poi sappiamo cosa ne fanno di questa eguaglianza da raggiungere con l’elemosina negli emirati arabi.

     

    Ogni essere pensante sapendo tutto ciò ne deduce quindi che le religioni sono funzionali al potere con cui convivono legittimandosi reciprocamente e scambiandosi vicendevolmente privilegi e favori. Ricordate l’8×1000 regalato da Craxi allo Stato vaticano nel 1984?

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    Naturalmente la religione pervade ogni angolo della società e a volte il tiranno bypassa i professionisti della religione cercando di incarnare la divinità come successe qualche anno fa secondo la testimonianza di “sua inesistenza” … si parlo dell’ex Ministro della cultura Bondi, il quale testimoniò «c’erano nel parco di Arcore due feroci molossi, che un giorno si pararono minacciosi di fronte a Dell’Utri,  e Berlusconi: egli li ammansì con un grido». Non è una barzelletta è un modo per creare un’immagine agiografica di un uomo di potere. I re francesi “guarivano” dalla scrofolosi folle di sudditi, esattamente come il cavaliere ardito di Arcore placa la ferocia delle belve… i problema è che sono passati secoli e secoli inutilmente. Amen.

     

    Partendo dall’assunto, penso condivisibile,  sulle caratteristiche di funzionalità che la religione ha nelle società “avanzate”,  possiamo osservare che il cristianesimo sta perdendo aderenza con la società secolarizzata. Alcuni segnali, come la denuncia dei crimini dello Ior e l’arresto di Monsignor Scarano, il nuovo scandalo dei prelati pedofili, la lobby gay, e soprattutto le dimissioni di Ratzinger, la dicono lunga ormai sulla capacità della Chiesa cattolica di coadiuvare il potere che ora non opera più negli stessi territori controllati dai suoi sacerdoti.

    Il potere finanziario, che potremmo definire “nazi-capitalismo globalizzato” è spalmato nei quattro continenti ed ha assunto un’accelerazione bruciante nel controllo dei popoli.  La Chiesa cattolica con i suoi ancestrali riti stereotipati non riesce ad interfacciarsi con questo tipo di potere. Quindi, per il “nazi-capitalismo globalizzato”,  il tipo di religione che propone la Chiesa cattolica è obsoleto in quanto non più in grado di controllare le masse. Molto meglio  l’islamismo che non ha in sé il concetto di democrazia, né tantomeno il concetto di eguaglianza: la sharia è assolutamente dalla parte del maschio della specie umana. Questo basterebbe per definire uno status di non eguaglianza giuridica e religiosa. Ma se non bastasse l’occidente possiede da almeno 2700 anni pensieri sulla eunomia (buona legge) e sulla isonomia (stessa legge).

    Attenzione è meglio precisare che nella Grescia antica questo concetti riguardavano unicamente il maschio adulto: donne, bambini, schiavi, meteci, e nullatenenti erano esclusi da questi modelli di eguaglianza sociale. Ma per lo meno, l’idea di democrazia come un fiume carsico, ha sempre percorso l’occidente scaturendo poi, attraverso molteplici rivoluzioni sociali, nelle democrazie occidentali che abbiamo vissuto ed ora stiamo vedendo crollare.

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    Democrazie  che naturalmente, per il “nazi-capitalismo globalizzato” sono anch’esse obsolete. In questi giorni, un rapporto di analisi politica della banca d’affari J.P. Morgan, datato 28 maggio 2013, apparso come d’incanto.  In queste pagine si fa l’analisi delle “difficoltà democratiche” degli Stati meridionali europei: «Quando la crisi è iniziata (…) è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei Paesi del sud, e in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea. (…) I sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo. (…) I sistemi politici e costituzionali del sud presentano le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei Parlamenti; governi centrali deboli nei confronti delle regioni; tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori; (…) la licenza di protestare se sono proposte modifiche sgradite dello status quo (…)».

     

    Il documento palesemente afferma che il “nazi-capitalismo globalizzato”, di cui la J.P. Morgan fa parte integrante, vuole “depurare” i paesi del Sud Europa dalla democrazia e dai diritti civili.

    A questo punto, usando il metodo deduttivo di cui parlavo, comincio a decifrare gli accadimenti e non mi stupisco più se Rowan Williams, Arcivescovo di Canterbury e capo della chiesa Anglicana, si dichiara a favore dell’introduzione in Gran Bretagna della legge islamica. Così come il presidente della Corte Suprema Lord Phillips, che ha espresso il proprio assenso nell’introduzione della sharia nel sistema giuridico inglese. Se la sharia è uno strumento valido per ridurre man mano la democrazia fino a farla scomparire, perché non adottarlo?

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    La divinità cristiana fa sempre più fatica a controllare una società come quella occidentale. Un individuo occidentale che crede alla favola di Adamo ed Eva  o alla verginità mariana o al peccato originale viene ormai elencato tra i deboli di mente. La scienza spiega ciò che la religione dogmatizza e rende mistero della fede, rendendo inutile e dannosa la credenza.

    L’islam invece è vincente: ha trasformato le primavere arabe in regimi islamici in cui comandano  i Fratelli mussulmani che fanno della sharia legge; in Turchia la religione islamica avanza imponendo codici comportamentali religiosi e ubbidienza ai padri… e l’Indesit la fabbrica italiana di elettrodomestici – che Merloni inventò perché non poteva sopportare il dolore dell’emigrante marchigiano – si sposta in Turchia. E il cerchio si chiude.

    Un vecchio ritornello capitalista dice che se non puoi vincere un avversario lo devi comprare. Così stanno facendo. Prima per il capitalismo serviva la credenza calvinista della predestinazione che spingeva gli uomini a lottare tra di loro in una ordalia, chiamata libera concorrenza,  in cui solo l’unto da dio vinceva; ora serve la sharia, usata come legge di stato a cui si deve cieca obbedienza, e si utilizza quella.

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    Nelle sedi del “nazi-capitalismo globalizzato” ove vivono asserragliati gli uomini grigi che controllano il mondo con “sacre”, in quanto intangibili, tecnologie, le iconostasi su cui venivano appoggiate le immagini dei patroni finanziari, ora sono adornate di versetti del corano riccamente incorniciati.

    Il “sistema” cambia il partner religioso, l’occidente con i suoi santi e dei, a cui non crede più nessuno, non serve più. Neppure la democrazia del merito in cui il più bravo vinceva sul meno bravo non serve più. Ora per essere assunti, come dice il nuovissimo pacchetto per lo sviluppo varato dal Governo Letta, non si deve aver fatto la scuola superiore. Chi ha superato la maturità, avendo presumibilmente un minimo di capacità intellettive, non può essere assunto. Forse per non mettere in difficolta i nostri manager con gravi défaillances intellettuali.

     

    Per i pensanti si aprono strani e pericolosi scenari.

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    30 giugno 2013

    • ciao giulia condivido tutto quello che hai scritto. considero l’islam una religione e un movimento politico,fascista, imperialista e colonialista,e se non vogliamo essere in un futuro non tanto lontano dominati da esso,non dobbiamo assolutamente tollerarlo.personalmente sono stato ,fin dall’infanzia intollerante , verso la religione cristiana, dei padri e delle madri…….figuriamoci se tollero,in nome di un’inquietante quieto vivere……. quella dei vicini di casa.
      un saluto antonio

      ps
      avevo letto in un mensile anarchico qualche anno fa un intervento di un compagno francese ,molto interessante a riguardo della deriva autoritaria e nazicapitalista dell’occidente, e al ruolo rilevante che l’islam avrebbe avuto ,nei prossimi 50 anni. ma non sono riuscito a trovarlo in rete per potertelo inviare

    • Brava Giulia. Bell’articolo. Non tutti lasciano un commento, ma penso che comunque di qui “passano” senza lasciare tracce. Almeno lascio un saluto.

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