• Tumori papali inesistenti, identità evaporanti … da quale parte faccio uscire oggi il coniglio, ovvero la coazione a stupire

      0 commenti

    124

    Calendario delle studentesse Febbraio 2015

    di Jeanne Pucelli

    Ascoltando gli echi della SIM (Sacra Informazione Mediatica) mi sono resa conto della rincorsa continua degli addetti ai lavori verso la realizzazione del “stupefacente”. Se il giornalista non riesce a stupire i propri lettori viene presto dimenticato.


    E lì si crea la linea che marca il confine tra il “giornalista di razza” e “il brocco”: il giornalista di razza è colui che si “impasta nella cronaca”, colui che entra nella nella storia, nella sostanza stessa dei vissuti umani e ne esce portando in dono ai lettori la verità più profonda, il contenuto del contenuto; il brocco si improvvisa pulcinella e cerca di stupire i propri spettatori con colpi di scena sempre più stupefacenti.


    « Al mio amico Adolfo,diceva Giorgio Gaber in un suo spettacolocapitava molto spesso di venire a un appuntamento, non so, con una ruota di Volkswagen sotto il braccio. Era un ragazzo strano che amava molto stupire. Alle donne non regalava mai fiori, no, un chilo di pere, due etti di formaggio. Un giorno sostituì il freno della macchina con un pedale di batteria … tum … morto. Sembrerà strano ma nessuno si è stupito.» … ecco si finisce sempre così: stupisci oggi, stupisci domani e poi nessuno si stupisce più !

    In questi giorni per esempio c’è stato chi pur di stupire è andato in giro a dire che Bergoglio aveva un tumore al cervello … no, non vi eccitate, era solo benigno, una piccola ciste porteña innocua e niente più … cosa non si fa per stupire.

    Ma il meglio lo si trova sempre nei resoconti scientifici dove è facile stupire chi non sapendone abbastanza, e soprattutto non possedendo un pensiero critico abbastanza sviluppato, si fida del primo giornalista scientifico, che ama molto stupire, che gli capita tra le mani. Giorni fa su R.it (leggi qui) è apparso un articolo, molto “stupefacente” in cui si affermava: «Lo sviluppo del cervello dipende dal benessere dell’intestino. La teoria apre la strada a una nuova disciplina: la “psicobiotica”» scoperta scientifica eccezionale che ribalta il vetusto aforisma cartesiano trasformandolo in “defeco ergo sum”.

    L’affermazione è confermata da un articolo del filosofo, psicologo, psicanalista, scrittore ecc. ecc. Massimo Recalcati che sulle pagine di Repubblica (leggi qui) ha scritto un articolo in cui si afferma che «l’Io è diventato liquido». Quindi, deduco, presto spariranno i problemi di stipsi identitaria.
    E poi dicono che tra gli psicanalisti e i psichiatri organicisti non c’è dialogo! Eccome se c’è. O perlomeno cercano di venirsi incontro: i primi cercando di dare, anche se allo stato liquido, materia alla psiche e i secondi portando la psiche a dialogare sui massimi sistemi con l’intestino. It’s fantastic !!!!

    La parola identità, lo conferma anche ciò che scrive Recalcati, è quasi da tutti usata come sinonimo di anima, spirito, cogito, ragione, Io, ecc. ecc.. Ed è un vero peccato venire a sapere che, ci sia «questa evaporazione dell’Io» o quantomeno che la mia identità che pensavo, se non definita, quantomeno abbastanza solida, si liquefi perdendo ogni contorno.

    Eppure mi sorge un dubbio: ma forse il professor Recalcati ci vuole solo stupire. Infatti parla di identità assumendo che culturalmente essa sia vincolandola al sesso, alla pelle, alla religione, al partito, alla professione e addirittura alla razza … ma che ambiente culturale frequenta? Ma non frequenterà, per caso, il Salvini a casa del Berlusconi quando c’è anche il Renzi?

    In questo modo, ho pensato, si spiegherebbe la sua percezione della realtà culturale … oppure, ho pensato, fa parte della numerosa schiera di quelli che amano molto stupire e magari anche confondere… ma se fosse così non sarebbe meglio che facesse come Adolfo, l’amico di Giorgio Gaber che andava agli appuntamenti con una ruota di Volkswagen sotto il braccio … e se proprio proprio vuole stupire potrebbe sostituire il freno della macchina con un pedale di batteria … tum …

    22 ottobre 2015

    © Jeanne Pucelli – Riproduzione riservata

    Qui altri articoli di Jeanne Pucelli

    Scrivi un commento