• La sopravvivenza dei webbiani

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    dal blog “Gravità zero”

    COME SOPRAVVIVERE ALLE INFORMAZIONI SUL WEB

    martedì 3 settembre 2013

    L’alfabetismo digitale è ormai una competenza essenziale. Alcuni pensano che ci si debba alfabetizzare digitalmente per cercare informazione su internet. No, a quello ci ha già pensato Google.
    Il vero problema è selezionare, filtrare e organizzare le informazioni. Infatti, di fronte al cosiddetto sovraccarico di informazioni (information overload), non va bene nè chiudere le saracinesche, pensando di starne fuori e vivere felici, né cercare di seguire tutto, in quanto sarebbe impossibile. Come fare allora?
    Fortunatamente ci viene in soccorso Alessandra Farabegoli, con il suo ebook Sopravvivere alle informazioni su internet – rimedi all’information overload“, pubblicato da Apogeo nel 2012. I consigli utili di Alessandra sono davvero molti, tanto che è stato pubblicato un altro ebook (Sopravvivere alle informazioni su internet – Bonus Track), breve e gratuito, per contenere gli “altri rimedi all’information overload”.
    Alessandra Farabegoli
    Innanzitutto Alessandra ci ricorda che c’è molta informazione-spazzatura in giro per il web, come ad esempio “false notizie, leggende metropolitane amplificate dal passaparola, nozioni di pseudoscienza prive di ogni verifica, propaganda mascherata”, quindi occorre fare molta attenzione alle fonti da cui provengono le informazioni: in buona sostanza, quando leggiamo qualcosa sul web chiediamoci chi l’ha scritta. Se non conosciamo l’autore è opportuno verificare tramite una breve ricerca su Google quali siano le sue credenziali. “Se non riusciamo a trovare informazioni, questo non depone a favore della nostra fonte, tanto più se siamo in un ambito che ha a che fare con la tecnologia e l’innovazione”. E’ molto utile consultare sistematicamente siti e blog tenuti da soggetti che di mestiere smascherano le bufale: uno dei più noti è il blog di Paolo Attivissimo.

    I titoli ad effetto, la mancata citazione delle fonti, la confusione fra informazioni ed opinioni, l’evidenza del riciclo, una pagina piena zeppa di pubblicità con un angolino riservato ai post sono tutti campanelli d’allarme, del tipo: attenzione, ciò che stiamo leggendo non è caratterizzato da qualità, quindi ci farà soltanto perdere tempo e distorcerà la nostra visione del mondo.

     

    Inoltre “guardate con occhio critico i dati portati a supporto di una tesi, anche se vengono presentati come risultati di ricerche scientifiche, perchè è molto facile scegliere, nell’immensa mole di pubblicazioni e studi, solo quelli che supportano una tesi, scartando quelli che la smentiscono”.
    Alfabetizzazione digitale non significa “saper usare il computer”. Quindi, se ve la cavate con il PC, sappiate che potreste avere ancora molto da imparare (ed io stesso ho imparato molto dal libro di Alessandra). Prendiamo per esempio la posta elettronica, che è forse uno degli strumenti più conosciuti. L’e-mail non è una to-do-list, non va utilizzata per catene di discussioni e va quotidianamente pulita. Alessandra afferma: “l’e-mail non è la memoria storica del nostro lavoro” poichè contiene cose importanti ed altre inutili, spesso non evidenzia le scadenze dei lavori, non contiene tutti i file che ci occorrono e non è un archivio condivisibile.

    Occorre tenere la posta in arrivo sempre vuota, segnalando al vostro gestore la posta indesiderata o spam (e se il vostro gestore non è efficiente nel filtrare la posta indesiderata, si cambia gestore).
    Tuttavia, ogni tanto controllate la cartella spam, poichè nessun filtro è perfetto. Poi annullate l’iscrizione a tutte le newsletter che non leggete mai e cercate sempre di smistare immediatamente la posta in cartelle ad hoc (già oggi Google, automaticamente, distingue fra “principale”, “social” e “promozioni”, ma è possibile creare nuove e più specifiche cartelle ed anche filtri).

     

    Questo è un tipo di organizzazione che consente di concentrarsi sul lavoro che si sta facendo, concluso quello se ne inizia un altro. Se invece mentre si svolge un lavoro ci fa “distrarre” da posta elettronica, social network e quant’altro si rischia di non concludere (o far male) ciò a cui si stava lavorando.
    Di questo ed altro, ad esempio di e-reader, fonepad, web 2.0 ed e-Collaboration, si parlerà il 20 settembre 2013 dalle 9:30 alle 12:30 presso il Gruppo Italia Scuole di Torino.
    NOTE
    I passaggi virgolettati sono tratti da “Sopravvivere alle informazioni su internet – rimedi all’information overload” di Alessandra Farabegoli.
    APPROFONDIMENTI
     

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