• poesie … Cesare Pavese … mattino

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    Tu eri la vita e le cose.
    In te desti respiravamo
    sotto il cielo che ancora è in noi.
    Non pena non febbre allora,
    non quest’ombra greve del giorno
    affollato e diverso. O luce,
    chiarezza lontana, respiro
    affannoso, rivolgi gli occhi
    immobili e chiari su noi.
    È buio il mattino che passa
    senza la luce dei tuoi occhi.

    • avevo da poco finito di leggere forse il piu bello e struggente romanzo della letteratura italiana che io abbia mai letto; la cognizione del dolore di gadda. e subito dopo mi sono buttato a capofitto sul MESTIERE DI VIVERE di pavese………………………. e a tarda sera,durante l’ora d’aria, mi sono imbattuto in questa poesia di lorenzo calogero………….un abbraccio!!

      XXVII

      … Forse ti so dire questo solo
      folle sul tuo cuore come sopra il cuore d’un leone
      o questa è un’immagine che ti rapisce a volo
      o è un’estesa vana gradinata;

      Ma poi batte un lutto questo cipresso
      un momento solo
      e, di mano in mano, in mano mia,
      tenendo in mano il latte
      questo tuo quaderno.

      Forse nel cuore della notte batte a volo
      un grido di rondine attardata;

      ma non è che un lusso
      e tutta questa esteriore fucina
      di lacrime doveva forse dire fine
      a un addio, con lo stesso terrore
      con cui mi guardi od io ti guardo
      a fine di giornata.

      La fine di un giorno non è che un lusso semplice.

      Un’orchidea ora splende nella mano.

      • Bellissima Antonio, Grazie la pubblichiamo domani sera.

        e mi riprometto di leggere Gadda, finora ho letto solo “Quel pasticciaccio…”

        Un abbraccio
        Gian Carlo

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