• Cuba: lo sguardo straniero: … alla ricerca di apparenti verità (2)

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    Fidel riflesso

     

    Yoani, Cuba, Fidel … e una lettera a Gordiano Lupi

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    Seconda parte

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    di Roberto Cursi

     

    6 gennaio 2014

     

    L’esigenza di scrivere una lettera a Gordiano Lupi, è maturata in me dopo varie letture e conseguenti approfondimenti fatti nel web, sull’attività della blogger cubana Yoani Sánchez. Ma ancor prima di tutto ciò, in questo “Diario polifonico”, avevo già lasciato scritte su di lei, le mie prime istintive “riflessioni critiche”.

    La prima parte dell’articolo, di cui questa lettera ne è il proseguimento, è  stata da poco pubblicata su queste stesse pagine.

    Nel metterla in copia, tralascio alcuni pezzi non essenziali, soprattutto nella parte iniziale, sostituendoli con dei punti di sospenzione..

     

    Gordiano Lupi, in Italia, è il traduttore ufficiale della blogger cubana, e convinto sostenitore della “battaglia” che Sánchez ha intrapreso ormai da anni contro il “Sistema castrista”.

     

     

    Salve Sig. Gordiano Lupi.

     

    Mi presento, dicendole che non sono un giornalista, ma una “semplice” persona che è venuta a Sua conoscenza solo in questi giorni, soprattutto per una mia curiosità riguardo le “storie” di Yoani Sánchez.

     

    Il tutto è iniziato circa tre mesi fa, con un articolo pubblicato sul sito –I giorni e le notti- Las jineteras: ciò che rimane del “el Socialismo cubano, al quale sono seguiti alcuni commenti.

     

    Inizialmente non volevo intervenire, perchè parlare della società cubana a chi non la conosce è sempre molto difficile, e richiede anche molta pazienza.

    ……. poi mi sono lasciato coinvolgere, ma l’ho fatto solo per prendere spunto dall’argomento delle “jineteras”.

    …… Non volevo entrare nel merito della “delusione” nei confronti della rivoluzione cubana, troppo complicato, ………..

     

    Nell’ ultimo articolo avevo scritto anche alcune mie considerazioni riguardo Yoani Sánchez.

    ……..Quello che Yoani Sánchez scriveva corrispondeva a una “certa verità”, lo condividevo ma,non mi convinceva del tutto.

    …..Però, nonostante queste “stonature”, la mia opinione nei confronti della blogger cubana era positiva.

     

    …Mi scusi se Le ho fatto questa lunga introduzione prima di arrivare al punto, ma la ritenevo necessaria, sia per farmi conoscere, e sia per farle capire perchè ho deciso di scriverle.

     

    Mi rivolgo a Lei perché, dopo lo scambio di opinioni tra me e il giornalista Gian Carlo Zanon sulla persona di Yoani  Sánchez, ho voluto conoscere e approfondire quel poco che sapevo sulla blogger cubana.

     

    sanchez_cuba_libre_061

    Muovendomi nel web ho trovato tantissime cose al riguardo, delle quali non avevo, fino a quel momento, nessuna conoscenza. I miei articoli li avevo scritti prima di scoprire tutto il dibattito “mondiale” che c’è intorno alla figura della Sánchez. ………..

    …..Girando e rigirando nel web, alla fine, sono arrivato a leggere anche quello che Lei ha scritto su “Agorà Vox”, e così ho saputo che era il traduttore italiano dei suoi articoli, e del libro “Cuba Libre -vivere e scrivere all’Avana-“

     

    Ho capito che anche Lei è stato uno dei tanti innamorati della Rivoluzione caraibica e poi deluso, anche se continua ad avere grande passione ed interesse per quel popolo e la sua storia culturale, passata e presente.

     

    Perchè le sto scrivendo?Perchè, leggendo i suoi articoli, la considero una persona seria e in buona fede, a prescindere dall’essere d’accordo su tutto quello che Yoani scrive su Cuba.

     

    Cerco sempre di diffidare e stare distante da quelli che “ideologicamente” rimangono prigionieri delle proprie idee, senza sapersi confrontare, riconoscere “l’altro”, e magari cambiare idea, arricchendo ancor di più la propria realtà umana. E Lei, appunto, non mi sembra proprio uno di loro. ………………..

     

    ……Detto anche questo, io le scrivevo per chiederle solo due o tre cose.

    Perchè, prima di aver letto tutto quello che nel web molti “detrattori” scrivono riguardo a Yoani Sánchez, io mi ero fatto un “immagine” della blogger cubana molto diversa da quella che invece ne esce fuori se il tutto corrispondesse a verità.

    Certamente una persona non può credere a qualsiasi cosa venga scritta nei vari siti, e deve avere la capacità critica, in base alla propria soggettiva sensibilità, di filtrare le cose credibili da quelle meno. Ma certe affermazioni, riguardo alcune “contraddizioni”  nell’attività di blogger che svolge la Sánchez -che si trovano pubblicate in moltissimi siti- non sono state mai chiarite completamente da parte di Yoani, o perlomeno, io non sono riuscito a trovarle nel web.

     

    Queste accuse mi hanno fatto venire molti dubbi sull’ “onestà intellettuale” della Sánchez e, per il momento, soltanto dubbi sono rimasti; ancora non si sono tramutati in certezze.

    Certamente, per uno come me, che vedeva Yoani come il “Davide contro Golia”, l’esile ragazza solitaria che combatteva contro il regime di Castro; tutto quello che poi ho letto, ha fatto cambiare di molto l’immagine che avevo di lei.

     

    Sembrerebbe che la sua battaglia solitaria nei panni di “Davide contro Golia” sia durata solo qualche mese, almeno da quello che si legge sul web; perchè nel 2007 creò il suo blog, e già dal 2008  tutto l’apparato mediatico/economico si mise in moto per diffondere i suoi articoli e la sua immaggine in tutto il mondo.

     

    Se tutto questo fosse nato in modo spontaneo e naturale, non ci sarebbe nulla di male, ma Lei, che conosce benissimo la realtà dei veri dissidenti cubani, sa perfettamente la “fatica” che devono affrontare per diffondere nel mondo la loro voce (a parte il “megafono” di alcuni media USA, condizionati dal manicheo anticastrismo della potente comunità cubana di Miami).

    Sappiamo bene che la loro fatica non dipende solo per alcune reali restrizioni da parte delle autorità cubane, ma soprattutto per l’oggettiva mancanza di mezzi; con l’embargo USA che vieta ai cubani anche l’accesso a molti siti internazionali sul web. E quindi si sa benissimo che non basta avere un p.c. ed un collegamento ad internet a Cuba, per diventare Yoani Sánchez.

     

    Invece, da tutto quello che circola in rete, verrebbe veramente da pensare che alcuni “Interessi” abbiano scelto Yoani, e su di lei abbiano voluto “pianificare” la costruzione di un immagine che mettesse profondamente in crisi il potere castrista. 

     

    yoani 3

    Yoani Sánchez     

     

     

     

     

     

    Salim Lamrani 6

    Salim Lamrani

     

    Ora, io, non sto qui a  farle le famose “40 domande di Salim Lamrani su Yoani Sánchez“, e chiederle conferma per ognuna, …….. non è certamente un suo dovere rispondere, ………

    …..E in parte mi scuso, perchè so anche che Salim Lamrani non le è affatto “simpatico”.

    Ma ho preso quelle 40 domande perchè, in qualche modo, riassumono le contraddizioni e le critiche che molti rivolgono a Yoani (non tutte, alcune domande poteva anche risparmiarsele).

     

    Ed è per questo che ho cercato di fare una ricerca sul web, per trovare delle smentite o delle spiegazioni esaustive da parte della Sánchez a queste domande/affermazioni, ma non sono riuscito a trovare nulla di veramente convincente.

     

    Le mie “delusioni” nei confronti della Sánchez non deriverebbero certamente per il fatto che lei sia riuscita a guadagnare una cifra che raggiunge almeno  i 250.000 euro tra premi e collaborazioni  -c’è chi dice addirittura 400.000- (solo dalla “SIP” 6.000 al mese, avendola nominata vicepresiente regionale per Cuba, e da “El Pais” 2.000 euro, sempre se tutto questo risulti vero).

    È giusto, se uno lavora ed ha delle collaborazioni, che venga pagato, e se chi paga è disposto a dare tanto, certamente non si può rifiutare -anche se bisognerebbe saper scegliere bene con chi collaborare-.

    Però è un po’ meno “giusto” se nei suoi articoli non si fa mai accenno a questo, e si fa capire che le sue posibilità economiche per muoversi all’estero, connettersi ad internet, e così via, derivino solo da aiuti volontari di amici.

     

    Ma non voglio entrare in questioni di soldi presi o meno, che se da un lato possono sembrare importanti, da un altro rischiano di farci “impantanare” su argomentazioni poco costruttive.

     

    Invece, quello che voglio chiederle, e spero possa rispondermi, sono cose “apparentemete semplici”: …………………………….

     

    ………. se ha la possibilità di segnalarmi, qualora ce ne fossero, dei siti “seri” dove poter trovare delle argomentazioni “serie” da parte di Yoani Sánchez (visto che Lei l’ha seguita per tutti questi anni), che smentiscano quelle affermazioni denigratorie nei suoi confronti; come i suoi stretti rapporti con alcuni funzionari della CIA, come l’altrettanto incredibile rapidità al riconoscimento internazionale con premi, copertine, candidature al Premio Nobel, ecc… ecc…

     

    Yoani e le tecnologie

     

    Così anche per quanto riguarda tutte quelle possibilità e potenzialità “tecniche/informatiche” -definiamole in questo modo- che Yoani ha per diffondere il suo Blog in tutto il mondo, con la potenza enorme di quel server in germania, le insinuazioni sulla “fittizzia” popolarità attraverso twitter, e la possibilità di ricevere pagamenti tramite paypal e anche con carta America express. Cose, quest’ultime, assolutamente impossibili da poter fare a Cuba per qualsiasi cubano, non perchè “la dittatura” non lo consente, ma per problemi “tecnici/informatici”, e anche dal divieto USA conseguenza dell’embargo.

     

    La prego di non prendere questa mia richiesta come “provocatoria”, o come una “sfida” a  mostrare delle smentite alle accuse rivolte a Yoani. Non è assolutamente questa la mia intenzione.

    È una richiesta fatta assolutamente in buona fede perchè, dopo aver letto le tante cose sul web, l’immagine che ora  ho della Sánchez non è più quella che avevo tempo fà, e questa la vivo come una piccola “ferita interna”, e se ci fosse la possibilità di rimarginarla le ne sarei veramente grato.

     

    Io avrei finito qui la mia “lettera”, ma….

     

    ….proprio ora, mentre stavo per inviargliela, ho trovato un altro suo articolo  pubblicato il 10 ottobre sul sito “telliusfolio.it” che non avevo letto in precedenza, ed ho subito “sentito” una distanza “affettiva” da parte sua nei confronti di Yoani, non solo perchè, giustamente, contesta le sue affermazioni, -e sono d’accordo con Lei, perchè proprio queste sono le “forzature” della Sánchez che non mi piacciono affatto- ma perchè, oltre a questo, mi è sembrato come se volesse prendere un po’ le distanze anche dalla sua “persona”, non solo dalle sue dichiarazioni.

     

    Ed allora, …un ultima cosa vorrei chiederle.

     

    e-mail vera-falsa

     

    Questa mia sensazione, della sua “distanza” nei confronti di Yoani, mi riporta alla mente la discussione sulla “famosa” e-mail del cachet da 5.000 euro, spedita dalla Sánchez alla propria agente Erica Berla (vera o falsa?) -interessante anche il confronto tra Lei e Gennaro Carotenuto– ed allora sono riandato a cercare gli articoli e mi sono messo a rileggerli attentamente, uno per uno.

     

    Dopo averli riletti mi sono reso conto che, in questi suoi articoli, esce fuori tutta la sua onestà intellettuale nel non prendere posizioni “ideologiche” che vadano immediatamente in difesa di Yoani Sánchez; cosa non scontata dopo gli anni di intensa collaborazione e coinvolgimento nella battaglia fatta dalla blogger cubana, pagando inoltre sulla sua propria pelle “spiacevoli” conseguenze.

     

    Tutto questo si evince subito dall’articolo Cuba, Yoani Sánchez e la dissidenza pubblicato l’8 Luglio. Questo suo articolo dimostra pienamente la sua indipendenza da qualsiasi condizionamento, anche di coinvolgimento emotivo, pur di sentirsi “pulito” con se stesso.

    (Segue un articolo di Gennaro Carotenuto  “Crolla il mito di Yoani Sánchez?“)

     

    Nello stesso modo si avverte immediatamente un suo “grande sospiro di sollievo” nell’articolo “Yoani e la falsa mail” pubblicato il 10 Luglio.

     

    Ma poi, con l’ultimo su “Agorà Vox”, pubblicato il 16 Settembre “Contraddizioni cubane si percepisce chiaramente che quel “grande sospiro di sollievo” che aveva avuto in precedenza, forse non è stato così sufficiente dal “sollevarla” da qualsiasi dubbio.

    (Segue un articolo di Gennaro Carotenuto “Yoani Sánchez: caso chiuso?“)

     

    E questo mi sembra pienamente confermato, appunto, dall’articolo che ho trovato questa mattina su “telliusfolio.it” pubblicato il 10 Ottobre “Yoani Sánchez dal Messico sulla censura a Cuba”

     

    Sarà forse stato anche per la smentita di Yoani riguardo la mail che, con quella sua versione, non l’ha completamente convinta? …………………………..

    …..So che ci si inoltra veramente in un “terreno scivoloso” parlare della autenticità o meno della mail.

    Dopo la dichiarazione fatta a Lei da Yoani, dove afferma la falsità della stessa, uno dovrebbe prenderla per buona e non avere più dubbi.

     

    Reinaldo e yoani

    Certo è che, smontare la veridicità della mail, facendo solo riferimento al diminuitivo del nome Reinaldo, non fa certo placare i forti dubbi agli avversari della Sánchez.

    Anche io che non sono un suo “avversario” rimango con un dubbio, ed è questo: per quale motivo, l’hacker che avrebbe “inventato” la mail, doveva andare a scrivere il nome con il diminuitivo Rey.

     

    ……Comunque, a parte tutti questi “spiacevoli” dubbi -e qui concludo veramente questa lunga “lettera”.

     

    …… Mi piacerebbe sapere da Lei, se questa sua “distanza” da Yoani sia solo un “temporale estivo” dove, poche ore dopo, il sole riscalda nuovamente il paesaggio, oppure è stato un forte “uragano tropicale” e quindi, il tutto, sarà veramente di difficile ricostruzione?!

     

    Se così fosse, anche non conoscendo le reali motivazioni, mi immedesimo in Lei e intendo perfettamente i suoi sentimenti e il suo periodo di “riflessione”, soprattutto perchè questo le ha anche causato l’impossibilità di poter rientrare nella sua amata Cuba.

    …. E allora, ….io la saluto condividendo quelle sue ultime parole, e sperando di ricevere una sua risposta.

     

    Roberto Cursi


    La risposta arriva immediata, appena qualche ora dopo.

    Da quelle poche parole che mi scrive nella prima e-mail, ne seguiranno altre; parleremo per telefono scambiandoci le nostre opinioni su Cuba e Yoani Sánchez; ed in fine mi chiederò il perchè di un interessante articolo della blogger cubana, confrontandomi  con Lupi.

     

    Nel riportare in copia lo scambio di e-mail che abbiamo avuto, non trascriverò volontariamente alcune sue affermazioni, sostituendole con dei punti di sospensione..

    Lupi - Yoani

    Faccio questa scelta per rispetto verso Gordiano Lupi; per la sua istintiva fiducia nell’ avermi fatto partecipe di quello che è stato il rapporto tra lui e Sánchez, soprattutto nei giorni del tour in Italia, passati quasi sempre insieme a lei.

    E perchè, come lui mi scrive nella prima e-mail: “Quel che avevo da dire – e quel che potrò dire-, che mi sentirò di dire, lo scriverò”.

     

    Gordiano Lupi risponde alla mia lunga lettera solo con poche righe; ma è già evidente, in quelle poco parole, che le mie percezioni sulla sua “distanza” da Yoani Sánchez non erano deliranti.

     

    -le e-mail sono pubblicate in ordine cronologico-

     

    Caro Roberto,
    ho letto la tua lunga lettera. Se ti rispondo con poche parole non è per sufficienza o altro.
    Credimi. E’ solo che non ho voglia di parlare di questo argomento. Mi fa male.
    Me duele.
    Quel che avevo da dire – e quel che potrò dire-, che mi sentirò di dire, lo scriverò.
    Ieri ho detto a un mio amico cubano: “Compro l’ultimo Cabrera Infante in Spagna, in Italia non esce (La ninfa incostante l’avevo tradotto io), è rimasto il mio ultimo mito. I morti – di solito – non tradiscono e non deludono”.
    Pure io sono sposato da 17 anni con una ragazza cubana e ho due figli con lei.
    Dovremmo parlare al telefono, magari.
    Ciao

    Gordiano

    Ciao Gordiano,

     

    dalla tua sintetica risposta intuisco che invece di un “temporale estivo”, forse, è stato un “uragano tropicale”, ma spero, soprattutto per il tuo stato d’animo, di sbagliarmi.

    Se così fosse, capisco la tua decisione di non volere lasciare cose scritte al riguardo a terzi, senza precedentemente averle “pubblicate” tu in prima persona.

    Possiamo tranquillamente sentirci per telefono.

     

    Mi hai detto che tu hai due figli, io ne ho uno di 8 anni, al quale stiamo facendo prendere anche la cittadinaza cubana.

     

    Un saluto,

    Roberto

     

    Ci scambiamo altre e-mail poco rilevanti, ma poi seguo il suo suggerimento e ci sentiamo telefonicamente.

     

    Del contenuto della telefonata preferisco non riportare nulla, perchè, come ho già detto, lascio a Lupi la decisione di pubblicare o meno quello che “si sentirà di dire”.

    Riporto solo il consiglio che Gordiano mi da nell’andare a leggere l’unico articolo, tra gli ultimi scritti da Yoani, che secondo lui vale veramente la pena di leggere.

     

    É proprio dalla mia lettura di questo articolo che si sviluppa l’ultimo scambio di opinioni tra me e Lupi, e dalle quale nasce anche un suo articolo.

     

    Ciao Gordiano.

     

    Ho letto l’articolo di Yoani 11.  “Chimere, transizioni e scenari” che tu mi dicevi essere l’unico interessante tra gli ultimi da lei scritti.

    E’ vero.

    Quello che scrive, purtroppo, sarà probabilmente quello che vedremo a Cuba, anche se io continuo a sperare in una -usando un vecchio termine- “terza via”.

    Mentre lo leggevo mi chiedevo il perchè Yoani stesse scrivendo queste cose, e più andavo avanti e più mi “convincevo” che i motivi, a parer mio, erano due.

    Ho pensato che il tour fatto da lei nei vari paesi le abbia dato la possiblità di incontrare persone, le quali, forse, le hanno aperto veramente gli occhi sulle reali contraddizioni del nostro “Sistema politico/socio/economico” e anche su che cosa sono andati incontro quei paesi “ex socialisti”.

     

    fidel-raul 2

    Questo primo motivo, secondo me, ha generato il secondo, che sarebbe: “Che pensavate di diverso potesse accadere. Io ve l’avevo detto! Nel Dicembre del 2013 ho anche scritto un articolo in cui parlavo di quello che sarebbe avvenuto dopo il crollo del “regime castrista”.

    Forse Yoani comincia ad avere qualche dubbio sulla possibilità che si realizzi il paradiso cubano dopo la caduta di Raul e Fidel.

     

    Forse mi sbaglierò, forse ho avuto questa percezione perchè ho perso molta della “stima” che avevo in lei, -è questo quello che purtroppo ne consegue quando una persona non è “chiara” al 100%- ma non posso far altro che scriverti quello che sento, senza ipocrisia.

    Restando il fatto che l’articolo è bello.

    Ancora un saluto.

    Roberto

     

    P.S.  ………………………………………………………………..

     

    Ciao Gordiano,

    io sono Niubert.

    Scusa se anche io ti faccio una domanda, ma essendo cubana questa storia della Sánchez ha coinvolto anche a me.

    Roberto mi ha detto che vi siete sentiti per telefono scambiandovi alcune opinioni. Mi ha detto della tua  ……………………………………………………….

    Oltre a queste cose, solo per una mia curiosità “femminile”, mi piacerebbe sapere se i tuoi rapporti personali con lei sono rimasti “apparentemente” normali, e quindi per Yoani tutto continua come prima, perchè non percepisce il tuo stato d’animo, oppure c’è stata in qualche modo una “rottura” del rapporto, e quindi lei è consapevole del tuo “allontanamento”, anche se continui, ………………………………………….. a tradurre i suoi articoli.

    Sai, a volte, invece che i “grandi fatti politici”, mi interessano di più i rapporti umani.

    Con mucho cariño.

    Niubert

     

    Roberto,

    condivido la tua opinione sul post di Yoani. Ma non credo che ci sia dietro il calcolo che tu dici, forse ………………………………………………………………..

    Saranno soltanto opinioni personali e ormai dovute alla situazione morale in cui mi trovo. Non so.

     

    Per quel che riguarda la domanda di tua moglie. Pure a me interessano più i rapporti personali di quelli politici, infatti sono amico anche di comunisti cubani e italiani che con me hanno sempre avuto un comportamento corretto. Certo, non sono amico di chi mi ha offeso, ma con molti mi sono riappacificato.

    Insomma, hanno capito che – almeno io – ………………………………………………

    I rapporti con Yoani sono FREDDISSIMI, …………………………………….. L’ultima lettera che mi ha scritto Yoani è stata quella del dopo querelle romana, sulla falsa mail (……….!), poi silenzio. Io non scrivo più niente di quel che fa, traduco per La Stampa finché ci sarà un contratto, ………………………………….

    Ma si sopravvive…

    Ciao

     

    Solo tre ore dopo mi invia quest’altra e-mail

     

    Roberto,

    questo l’ho scritto oggi. E’ cattivo, lo so. Forse fin troppo duro nei confronti dei cubani che non sono tutti così…

    12.  “Yoani Sánchez. Strette di mano e pessimismo cosmico”.

     

     

    Gordiano,

    non ti preoccupare, anche io credo che molti cubani, nel pensare alla propria “realizzazione” di vita, hanno come riferimento quegli obiettivi che tu descrivi, -colpa loro? conseguenza di 54 anni di socialismo castrista? Non lo so!- Per fortuna non proprio tutti i cubani perseguono quello stile di vita.. ………………… ……………………………………………………………………………………..

    Ciao

     

    Alla fine di queste pubblicazioni non voglio aggiungere molte parole.

    Dico solo che non avrei mai scritto questo articolo basandomi esclusivamente sulle informazioni prese in rete -anche se molto importanti- perchè ognuno potrebbe interpretare per “buono” qualsiasi “servizio” fatto a favore o contro la Blogger cubana. Ma, dopo il mio “incontro” con Gordiano Lupi, ho avuto elementi “oggettivi” da poter accompagnare alle mie semplici interpretazioni derivate dalla ricerca in rete. 

     

    E come sia cambiata la mia “percezione” nei confronti di Yoani Sánchez, per capirlo penso sia stato sufficiente leggere il contenuto delle cose da me scritte nelle e-mail.

     

    Voglio invece terminare l’articolo pubblicando questi due video, perchè penso siano l’ideale conclusione per riassumere il confronto tra le “due parti in campo”.

     

    film sanchez

     

     VIDEO: Campagna  per “YOANI – THE FILM”

     

    BANDIERA CUBANA 3

     

    VIDEO-Cuba Información:YOANI SÁNCHEZ: COSA C’È DI  VERO?

     

    * Tutto quello da me pubblicato su Yoani Sánchez, non è che “una goccia d’acqua” nell’ immenso “Oceano” di notizie che si possono trovare nel web; dove ognuno, che ha voglia di farsi una propria opinione, può andare e navigare ” all’infinito”.

     

     

    Leggi qui la prima parte

     

    Leggi qui la risposta a questo articolo di Jeanne Pucelli

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    • Ringrazio la redazione de “I giorni e le notti” di aver deciso di ripubblicare il mio articolo -diviso in due parti- “Cuba: lo sguardo straniero: … alla ricerca di apparenti verità”, dopo alcuni giorni di confronto e riflessioni per “l’obbligata” rimozione dell’articolo/risposta di J. Puccelli “Yoani Sánchez: intenzionalità invisibili e capacità di immaginare”.

      Roberto Cursi

    • Mi lego al commento di CLAUDIO in calce all’articolo di Yoani Sánchez CHIMERE, TRANSIZIONI E SCENARI, in cui parla dei testi della giornalista cubana che in alcune traduzioni, non in quella, vengono completamente appiattiti.

      Ci sono persone in Italia, che con le loro traduzioni hanno svuotato dalla sostanza affettiva il linguaggio epico e poetico di Yoani Sánchez. Lo hanno fatto in vari modi, per esempio eliminando sia il barocchismo che caratterizza la lingua castigliana, sia sostituendo con banalità linguistiche i fonemi rari che sono la ricchezza e la peculiarità della lirica di Yoani Sánchez.

      Molti attacchi contro di lei, contenuti in questa inchiesta, ma anche quelli di Gianni Minà, mi ricordano i metodi staliniani usati da Togliatti contro intellettuali come Vittorini e Calvino, ancor peggio contro Gramsci, che non volevano sottostare alla tirannia del Pci appiattito completamente sulle veline del Pcus staliniano.

      Comunque sia, per quanto mi riguarda, ciò che vale sono i contenuti degli articoli di Yoani Sànchez, la sua poetica e l’impegno civile che si evince dai suoi testi. È l’unico modo, per quanto mi riguarda, di approcciare la sua realtà umana. Tutto il resto, in questo contesto ha un valore relativo in quanto tutto può essere contestato, anche ciò che ho scritto naturalmente.

      Ognuno di noi, da ciò che crede si sapere, può dare una propria interpretazione. Qualcuno potrebbe anche dire che l’orrore racchiuso nelle foto de “los actos de repudio” che fanno da sfondo all’articolo di Yoani Sànchez, tradotto da G.Zanon, che avete pubblicato, sia veicolato da fotomontaggi creati ad hoc per diffamare i cittadini cubani.
      E allora i mi tengo i testi della giornalista cubana e li interpreto attraverso il mio pensiero.

      ***
      Per il resto ricopio parte di ciò che già avevo scritto nel commento all’articolo di Jeanne Pucelli “Yoani Sánchez: intenzionalità invisibili e capacità di immaginare”, che è stato censurato.

      In un rapporto di Amnesty International dal titolo: – Cuba, Amnesty International denuncia il profondo aumento delle persecuzioni e degli arresti di attivisti e giornalisti- , si evince molto chiaramente che i diritti umani a Cuba sono calpestati e che nelle prigioni vi sono prigionieri politici e che:

      -Le tattiche sono cambiate, ma la repressione è forte come sempre” – ha dichiarato Gerardo Ducos, ricercatore su Cuba di Amnesty International. “Dopo i rilasci di massa dei prigionieri di coscienza nel 2011, le autorità hanno affilato la loro strategia per zittire il silenzio perseguitando attivisti e giornalisti con brevi periodi di carcere e azioni pubbliche di ripudio-.

      E che

      -Le autorità cubane non tollerano alcuna critica alle politiche di stato al di fuori degli spazi istituzionali che sono sotto i controllo del governo. Le leggi in materia di “disordini pubblici”, “disprezzo”, “mancanza di rispetto”, “pericolosità” e “aggressione” sono usate per perseguitare gli oppositori. Nessuna organizzazione politica o per i diritti umani può ottenere il riconoscimento legale.-

      E che

      -Gli attivisti per i diritti umani e i giornalisti indipendenti sono trattenuti per periodi che variano dalle poche ore ad alcuni giorni, nelle stazioni di polizia come nei centri di detenzione, dove spesso subiscono interrogatori, intimidazioni, minacce e, in alcuni casi, anche pestaggi.

      In molti casi, le autorità non informano le famiglie sulle ragioni dell’arresto o sul luogo di detenzione dei loro cari.-
      Seguono molti nomi di detenuti politici tra cui

      -I fratelli Antonio Michel e Marcos Máiquel Lima Cruz, attivisti per i diritti umani, sono in carcere dal 25 dicembre 2010, quando vennero arrestati da funzionari del dipartimento per la Sicurezza dello stato nella città di Holguín per aver cantato brani che criticavano la mancanza di libertà d’espressione nel paese.-

      Queste sono notizie di prima mano di Amnesty International e non di un tizio, Salim Lamrani, che, lo vedrebbe anche un cieco, aveva la chiara intenzione di delegittimare il lavoro che Yoani stava facendo nel suo viaggio fuori dai confini del suo paese.

      Per quanto riguarda la pedofilia, che come denunciava mesi fa Yoani Sanchez, a Cuba, è endemica, basta andare su Google e scrivere “Cuba prostituzione minorile” e si apre l’orrore: cronache di ordinaria prostituzione minorile sulle spiagge; italiani che uccidono ragazzine di 12 anni in orge a base di cocaina (caso Luigi Sartorio) ; siti che indicano dove trovare tranquillamente ragazzini da stuprare per pochi dollari a La Havana, ecc. ecc.
      .
      Io penso che Yoani Sànchez stia facendo un grande lavoro per il suo paese come Saviano lo sta facendo per il nostro. Entrambi denunciano ciò che è normale per molti ma non è normale per chi sa fare la differenza tra ciò che è umano e ciò che non lo è.

      Grazie

      Nora H.

    • Roberto Cursi ha scritto in forma privata che risponderà tra qualche giorno al Commento di Nora H. e agli altri eventuali commenti sul suo articolo.

      La Redazione di G&N

    • Ciao Nora.
      .

      Prima di lasciare scritte le parole di questo commento, ti dico che la “risposta” alle tue osservazioni e precisazioni sugli argomenti da te affrontati, le ho esposte in maniera più “articolata” nell’articolo
      “Cuba: lo sguardo straniero: ne Santi, ne santini”, pubblicato sulle pagine di questo “Diario polifonico”
      .

      Voglio comunque dirti che mi ha fatto piacere leggere tutti e due i commenti che hai scritto -mi riferisco anche a quello che avevi lasciato in calce all’articolo -purtroppo rimosso- di J. Pucelli-, perchè in entrambi ti sei soffermata al contenuto, cercando di entrare nel merito approfondendo alcuni temi.
      Quelli che hai riportato in quest’ultimo commento sono argomenti molto “impegnativi”, come la pedofilia, la prostituzione minorile, e la violazione dei Diritti Umani. Tutti problemi che a Cuba esistono.
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      Quindi, quello che io ho scritto nell’articolo, non sarà assolutamente per negare l’esistenza di queste realtà nell’Isola caraibica, non è questo il mio intento, sarebbe assurdo. Quello che invece vorrei che si capisse, è il mio provare a riportare quei temi dentro una “cornice” più realistica e meno -passatemi il termine- “sensazionalistica”.
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      I miei approfondimenti saranno solo per “dialogare” sulle tue affermazioni che hai lasciato scritte nel commento, per le quali hai preso spunto da “Le 50 verità …” di Salim Lamrani, che ridimensionavano di molto la drammaticità di quegli argomenti.
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      Tu hai espresso la tua opinione dicendo che secondo te erano menzogne, perchè la realtà cubana è ben diversa, e si può verificare andando a leggere i vari rapporti di “Amnesty International” sui Diritti Umani; oppure fare una semplice ricerca su Google per quanto riguarda la prostituzione minorile e la pedofilia, e ci si rende subito conto di quanto sia “endemica” in quel Paese.
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      Ecco, il mio intento sarà quello di portare alla luce alcune peculiarità della Società Cubana riguardo i temi che tu hai voluto “focalizzare”.
      Questo perchè, dal mio punto di vista, quelle tre “dichiarazioni” riportate ne “Le 50 verità…” non sono menzogne, e quindi proverò, sperando di riuscirci, a far capire i motivi che mi hanno portato a pensarla in questo modo.
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      Scrivendo mi sono accorto che i temi da affrontare erano così “complessi” che lo spazio di un commento non poteva essere sufficiente, e per questo, come ti ho già detto, il tutto l’ho riportato nell’articolo “Cuba: lo sguardo straniero: ne Santi, ne santini”.

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      Un saluto.
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      Roberto C.

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