• Pederastia: un crimine orrendo – Responsabili e complici

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    di Giulia De Baudi

     Come vi avevo annunciato pubblichiamo il secondo articolo sul tema della pederastia. Uso il termine pederastia al posto di pedofilia essendo il secondo fonema è semanticamente fuorviante.

    La parola pedofilia è composta da paìs, (fanciullo) e da filèo (amore senza implicazioni sessuali, come quello tra genitori e figli, o tra fratelli , o tra amici). Infatti il vocabolario di greco di Lorenzo Rocci scrive: “opposto a érao indicante amore passionale”.

    La parola pederastia invece è composta da paìs, (fanciullo) e érao che è un rapporto violento col bambino, non pronto fisicamente e psicologicamente per l’atto sessuale.

    Quindi anche se la violenza sui  minori viene  mitigata dalla parola pedofilia sempre di violenza brutale su un minore è. E come ben sappiamo la volontà inconscia, e a volte persino cosciente, di chi stupra un minore, è sempre quella di distruggere l’identità umana della vittima. Questo dato tragico ve l’ho sottoposto nel precedente articolo apparso 5 febbraio 1993 su La Repubblica: Sartre e Simone ‘mangiabambine’ che racconta la storia del triangolo pederasta tra i due mostri sacri della cultura francese, Sartre e  Simone de Beauvoir, e una ragazzina capitata disgraziatamente tra i loro artigli.

    Vescovi CEI compilatrice delle abominevoli “Linee guida sulla violenza sui minori da parte dei clerici”

    Come ho detto nel precedente articolo pubblicato il 7 giugno,Libertà di pederastia? … “Allons enfants de la Patrie …”  le notizie sulla pederastia che vi elenco sono stati prelevati dal sito Unione Cristiani Cattolici Razionali. E come ho già scritto queste schede, poste sotto un titolo eloquente, Ateismo, laicismo e pedofilia , sono state compilate esclusivamente per mitigare i crimini dei preti pedofili. Non dimentichiamoci che per i cattolici, come dimostrano ancora una volta le nuove Linee guida varate dalla CEI , i crimini sessuali contro i minori sono solo peccati contro il sesto Comandamento di cui dar conto esclusivamente al confessore e non alle autorità italiane.

    Come si dice mal comune mezzo gaudio. Il ragionamento che fanno è più o meno questo “Siccome anche tra atei e laici ci sono molti pederasti, la pederastia è la norma quindi la gravità del fenomeno è minore”.  Il loro scopo è evidentemente questo. Il mio invece è quello di continuare a smascherare i criminali che violentano i bambini e i loro complici che li nascondono anche per i loro scopi politici.

    Do ut des. La frase latina, dal significato letterale: «io do affinché tu dia» racconta bene le connivenze tra politici italiani e i politici in gonnella vaticani: tra la fine di maggio e i primi di giugno del 2010 –  non sono riuscita a trovare la data esatta –  quindi nel bel mezzo mezzo allo scandalo sui crimini di violenza sui minori perpetrati da preti e coperti dai porporati cattolici, ci fu il tentativo di alcuni parlamentari del centro destra di inserire un emendamento (il 1.707) per  il non arresto in casi di pedofilia  “lieve”.

    «L’emendamento –  come leggiamo dalla petizione che fermò questo sconcio giuridico, firmato da Rossella Spiga  – presentato da Gasparri, Bricolo, Quagliariello, Centaro, Berselli, Mazzatorta, Divina, prevede una variazione dell’articolo 380 del codice di procedura penale che elenca i casi in cui si deve (non si può, si deve) procedere all’arresto in flagranza. Tra i reati per cui si “deve” arrestare non c’era il delitto di atti sessuali con minorenne (609 quater codice penale). Nella proposta attuale chi commette atti sessuali con minorenni e viene sorpreso in flagranza non deve necessariamente essere arrestato se commette un atto sessuale di “minore gravità”. Le forze dell’ordine potrebbero trovarsi nella situazione di cogliere un pedofilo con i calzoni abbassati (o le gonne alzate) ma dovranno decidere, prima di arrestarlo, se quello che sta facendo è di gravità normale o minore del normale.» Da inorridire.

    La volta scorsa mi sono soffermata sui cosiddetti maître à penser  francesi e oggi vi metto l’elenco delle nefandezze italiane e degli orrori del mondo occidentale in tema di pederastia.

    Vi dico anche che molti aggettivi inseriti nell’elenco che utilizzo, preso dal sito Unione Cristiani Cattolici Razionali, come ‘ateo’,  ‘marxista’, ‘laico’, ‘omosessuale’, ‘femminista’, radicale, ecc., posti in modo da sembrare epiteti rivoltanti, sono stati da me eliminati, perché li ritenevo stupidi, offensivi e stucchevoli. Alcuni li ho lasciti sottolineandoli per farvi notare la loro violenta stupidità.

    L’elenco

    1905. Esce uno studio di Sigmund Freud, celebre psicoanalista, che raccoglie i Tre saggi sulla teoria sessuale. Esso ha indubbiamente offerto argomenti a chi cercava alibi alla propria perversione pedofila. Le teorie freudiane non hanno mai dato apertamente legittimità alla pedofilia, (l’hanno legittimata, eccome  – N.d.R.) però alcune di queste, come la visione del bambino come “perverso polimorfo”, il primato assegnato alle pulsioni sessuali nello sviluppo della personalità o la “repressione” di tali pulsioni quale causa di nevrosi, si sono facilmente prestate a volgarizzazioni approssimative e strumentali.(anche loro condannano i sacerdoti freudiani che avrebbero stumentalizzato il verbo del ‘papa’ Freud  – N.d.R.) Questo studio e queste teorie sono state tra l’altro in parte abbandonate dalla stessa comunità psicanalitica. (non è affatto vero N.d.R.) Un suo allievo, Wilhelm Reich (di cui abbiamo parlato sopra), psichiatra comunista ha usato questo studio scientifico per invore la “liberazione sessuale” dei bambini (da Europa oggi e Wikipedia).

    Sigmund Freud

    1936. L’ateo marxista Wihelm Reich, già allievo di Freud, scrisse “La libertà sessuale”, stampata in Italia da Feltrinelli nel 1963. Nel libro si predica la distruzione del modello familiare naturale, ritenuto oppressivo anzitutto per la libertà sessuale del bambino, per la sua “genialità spontanea e priva di complessi di colpa”, negata brutalmente dalla concezione cristiana e “borghese” della famiglia (da Il Foglio 30/3/10).

    1949. In quest’anno si rese pubblica la pederastia di Pier Paolo Pasolini, scrittore e poeta laico omosessuale. Sembra però che andasse oltre alla pederastia: Alberto Moravia ha narrato più volte infatti che, viaggiando in Africa e in Asia con lui, questi ogni sera partiva a caccia di adolescenti: e talmente giovani che (è ancora Moravia a riferirlo) spesso quel suo amico e collega pederasta tornava in albergo pieno di lividi per le botte ricevute dai genitori infuriati (vedi Pasolini e Bologna).

    Un più ampio resoconto su Pasolini lo potete trovare su questo articolo Pedofilia: M – Il mostro è nascosto nella cultura

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    Anni 60. Il Gerd Koenen , giornalista e storico ha scritto: “Negli asili infantili più radicali le attività sessuali divennero parte integrante dei giochi”.. Anche Sergio Romano sul Corriere della Sera ha ricordato recentemente che negli “asili antiautoritari” o “asili alternativi” “venivano e vengono insegnati ai bambini «giochi erotici» per liberarli dai tabù sessuali. Si tratta delle scuole riformate secondo criteri relativi alla “nuova pedagogia”, che si distaccava, nati intorno agli anni 1960.

    Qui l’Unione Cristiani Cattolici Razionali si dimentica che le violenze sui minori da parte dei preti pederasti venivano perpetrate quasi esclusivamente dove si insegnava l’“educazione tradizionale cristiana”.

    1970. L’ideologa laica e radicale femminista Shulamith Firestone, nel suo “La dialettica dei sessi”, propose di separare sessualità da riproduzione e difende una sessualità “liberata”, senza confini, arrivando coerentemente ad auspicare la liceità dell’incesto, cioè della pedofilia. L’incesto, infatti, sarebbe un “tabù” che serve “solo a preservare la famiglia”. Sempre in nome della “liberazione sessuale di donne e bambini”, scrisse: “Dobbiamo includere anche l’oppressione dei bambini in ogni programma della rivoluzione femminista. Il nostro passo deve essere l’eliminazione della stessa condizione di femminilità ed infanzia, e si deve arrivare a far sì che tutti i rapporti intimi, anche quelli tra genitori e figli, adulti e piccini, includano anche la fisicità in senso lato” (da Il Foglio 17/4/10).

    Ottobre 1974. Viene fondata in Inghilterra la Paedophile Information Exchange (PIE), un’associazione attiva nella legalizzazione della pedofilia. Keith Hose divenne quasi subito presidente ed ebbe numerosi collegamenti con il gruppo omosessuale Gay Liberation Front di Londa. Il gruppo omosessuale condivideva con il PIE la critica alla famiglia come struttura portante del sistema sociale. Inoltre era favorevole all’abolizione della età del consenso, organizzando una marcia apposita. In seguito il gruppo omosessuale si fuse con il gruppo dei pedofili (PIE). Venne sciolto solo nel 1984 (da Wikipedia).

    1977. L’ateo e iniziatore del movimento omosessuale in Italia, Mario Mieli, che considerava «opera redentiva», per entrambi, il sesso tra un adulto e un giovanissimo (e anche la necrofilia, la coprofagia e la pedofilia in senso stretto) ha pubblicato il suo libro Elementi di critica omossessuale, nel quale ha scritto: “Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, si, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica” (Mario Mieli. Elementi di critica omosessuale. Milano, Einaudi, 1977). E ancora: “la corporeità umana entra liberamente in relazioni egualitarie multiple con tutti gli esseri della terra, inclusi i bambini e i nuovi arrivati di ogni tipo, corpi defunti, animali, piante, cose, annullando “democraticamente” ogni differenza non solo tra gli esseri umani ma anche tra le specie. A questa rivoluzione sociale sono di ostacolo i valori famigliari naturali e cristiani”. Morì suicida nel 1983. Col sostegno dei Radicali è nato il F.u.o.r.i. di Mario Mieli, centro culturale omosessuale che si ispira ai valori del suo beniamino (vedi anche Contro la Leggenda nera).

     

    Mario Mieli

    1983. Nasce il circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, dedita alla difesa dei diritti civili delle persone LGBT. E’ una delle principali organizzatrici del Gay Pride di Roma e vede il transessuale Vladimir Luxuria tra i suoi esponenti ed è dedicata allo scrittore ateo e iniziatore del movimento omosessuale in Italia Mario Mieli (di cui parleremo più sotto), promotore della pedofilia e della liberalizzazione sessuale del fanciullo (vedi anche Contro la Leggenda nera). L’intellettuale riteneva anche che omosessualità e pedofilia fossero correlate (da Gris.Imola.it).

    1990. Le associazioni omosessuali (COC) fondate da Jef Last (pedofilo omosessuale e amico di André Gide) nei Paesi Bassi hanno voluto e ottenuto la depenalizzazione dei contatti sessuali con giovanetti al di sopra dei 12 anni, avvenuta nel 1990. Le condizioni poste furono il consenso del giovane e il nulla osta dei genitori (da G.J.M. van den Aardweg, Matrimonio omosessuale e affidamento a omosessuali, 1998, p. 507 e da Pedofilia in Italia e cultura pedofila).

    Dal 1993 al 2003. In questi anni l’International Lesbian and Gay Assciation (ILGA), ovvero la più grande associazione di omosessuali a livello internazionale, ha contenuto al suo interno anche l’organizzazione per l’emancipazione della pedofilia: la North American Man-Boy Lovers Association (NAMBLA), compresi numerosi membri. Per questo motivo ha perso lo status consultivo all’ONU e ha dovuto, date le circostanze, eliminare i membri del partito dei pedofili (da Wikipedia).

    1996. Aldo Busi, noto ateo, anticlericale, radicale e omosessuale si è mostato aperto alla pedofilia. Al Maurizio Costanzo Show ha dichiarato: “ma da quando la pedofilia è un crimine? Io ho fatto di tutto! Se anche un adulto masturbasse un ragazzino, che male ci sarebbe?”. E’ presente anche un video su Youtube in cui alla fine di queste affermazioni si sente il pubblico applaudire. Le stesse persone probabilmente sono quelle che ora si scagliano contro la Chiesa (da Youtube). Busi ha anche incolpato addirittura i minori di essere provocatori verso gli adulti. Ha affermato: “non c’ è nulla di scandaloso se un ragazzo compie atti sessuali con un adulto e semmai sono i bambini a corrompere gli adulti e non viceversa. Dopo le inevitabili polemiche, Busi ha sbraitato contro il cattolicesimo: “Ipocriti. Siete i soliti cattolici che nascete e crescete con l’idea di sesso legata alla colpa e al peccato”. Intervistato da Repubblica ha detto: “Può esistere una pedofilia blanda, quella praticata dai bambini sugli adulti. I bambini sono in certi casi corruttori degli adulti. Oggi cercano il capro espiatorio nel cosiddetto pedofilo, come ieri negli zingari, negli omosessuali, negli ebrei, nei palestinesi, nelle donne, ma anche i bambini hanno la loro brava sessualità e che gli adulti non devono più reprimerla” (da Repubblica 12/12/1996). Sul sito Ragione e Fede c’è una sua piccola ed interessante biografia.

    Aldo Busi

    17 ottobre 1997. Viene pubblicato il libro The Political Journey of the Generation of 1968, del giornalista del New York Times e scrittore Paul Berman. L’autore ha suscitato molto scalpore anche perché ha scritto che molti attivisti del nascente movimento gay sperimentarono sin da piccoli, a scuola, o nei parchi, il “sesso tra giovanissimi e adulti”, nel clima appunto di sessualità sfrenata e “liberata” di quegli anni.

    27 ottobre 1998. I Radicali Italiani hanno organizzato un convegno i dal titolo Pedofilia e Internet, vecchie ossessioni e nuove critiche, promosso soprattutto da Marco Pannella. Tra le motivazioni del convegno si legge: “siamo certi che gli adolescenti a cui molti paesi del mondo attribuiamo la capacità di rispondere in giudizio delle proprie azioni non abbiano invece pari consapevolezza e responsabilità nell’ambito sessuale? In ogni caso in uno Stato di diritto, essere pedofili, proclamarsi tali, o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato”. Hanno quindi lanciato parole di fuoco contro la legge 269 che, oltre a punire lo sfruttamento sessuale dei minori, obbliga anche gli Internet provider a una funzione di controllo e di censura dei contenuti pedopornografici, pena la chiusura e il sequestro dei server. Massimo Bordin, il trotskista direttore di Radio Radicale, e Roberto Cicciomessere, esponente del Partito Radicale e direttore di Agorà telematica, l’hanno definita “mostruosità giuridica”, legge da “caccia alle streghe”, “illiberale”, “antigarantista”, “cavallo di Troia contro Internet”. La presentazione di questo convegno nelle aule del Senato recitava: “essere pedofili […] non può essere considerato un reato; la pedofilia […] diventa reato nel momento in cui danneggia altre persone”. Sul sito Internet dell’Associazione danese per la difesa dei pedofili “www.danpedo.dk” (ora è chiuso dalla polizia informatica) si potevano facilmente consultare gli atti del convegno sul cui sfondo è impresso il simbolo dell’associazione stessa: un uomo ed un bambino e due cuori (da InterLex). Radio Radicale è stata anche l’unica radio italiana a mandare in onda il vergognoso programma danese dal titolo “Papà posso toccarti l’uccello?” (da I radicali e pedofilia).

    Massimo Bordin di Radio Radicale

    14 novembre 1998. Il radicale William Andraghetti, già condannato per violenze sessuali su sei minori, scrisse al Partito Radicale di Marco Pannella chiedendo di potersi candidare nelle sua liste di Bologna, oppure di diventare “europarlamentare pedofilo”. Il pedofilo è stato difeso dal gruppo di scrittori Luther Blissett, collettivo anticristiano e legato al satanismo. Scrisse anche “Diario di un pedofilo”, pubblicato da Stampa Alternativa, casa editrice laicista. Nel libro sostenne che “il diritto di difendere il minore sta sovvertendo ogni altro diritto: bisogna mettere a nudo le violazioni del diritto a esistere come pedofilo”. E ancora: “non ho scelto di essere pedofilo, lo sono sempre stato e lo sono ancora. Come posso pentirmi di qualcosa che non ho scelto di essere?” (ricorda vagamente le frasi che si sentono dire oggi, in cui si sostituisce la parola omosessuale a quella di pedofilo) (da Corriere della Sera 14/11/98).

    Gennaio 1999. Si scatena la bufera sull’ateo Alfred Charles Kinsey, biologo e sessuologo statunitense, celebre autore negli anni ’50 del famoso “Rapporto sulla vita sessuale”, uno dei testi fondamentali della rivoluzione culturale. Egli descrisse la capacità dei bambini di provare orgasmi, con l’intento di sdoganare la pedofilia. Questo studio ha portato alla proliferazione di gruppi per la libertà e i diritti sessuali che chiedono l’abbassamento dell’età di consenso dei rapporti sessuali. E’ stato rivelato che gli esperimenti che Kinsey ha attuato sui bambini siano stati in effetti dei veri e propri atti di pedofilia (da Wikipedia e WikiEnglish, video del 1998). Addirittura si è scoperto che alcuni risultati da lui ottenuti sulla condotta sessuale, che ha modificato i curriculum scolastici e l’ approccio all’ infanzia, sono stati basati, non su esperimenti scientifici, ma presi dal diario privato di un pedofilo che abuso’ di 317 bambini dagli 1 ai 14 anni. Tutto è stato confermato con amarezza da John Bancroft, direttore dell’ Istituto Kinsey dell’ Universita’ dell’ Indiana: “ricorrere a un pedofilo significa rinunciare a ogni base scientifica. Significa degradare l’ infanzia” (da Il Corriere della Sera 9/12/05 e Zenit.it 15/5/05).

    5 dicembre del 2000. In un’intervista a Radio Vaticana, il politicoDaniele Capezzone, che allora militava nelle file dei radicali di Marco Pannella, affermò «La pedofilia “al pari di qualunque orientamento e preferenza sessuale, non può essere considerata un reato” (vedi Wikiquote). Il 28 aprile 2002 scrisse, assieme a Maurizio Turco, vicepresidente vicario del Partito Radicale, una lettera a Libero, nella quale si scagliava contro i provvedimenti informatici per bloccare il traffico di materiale pedopornografico in internet: “è del tutto inaccettabile la criminalizzazione di un orientamento sessuale (??) in quanto tale. Si tratta di affermare il diritto di tutti e di ciascuno a non essere condannati e nemmeno giudicati, sulla base della riprovazione morale che altri possono provare nei confronti delle loro preferenze sessuali. Criminalizzare i pedofili in quanto tali, al contrario, non serve a tutelare i minori, ma solo a creare un clima incivile…”

    16 marzo 2002 L’ateo radicale Marco Cappato ha difeso più volte il partito dei pedofili olandese. Ha anche dichiarato che la pedofilia debba essere regolata da leggi, in questo modo non ci sarebbe violenza ma soltanto “amore”. Ha inoltre ricevuto una lettera da William Andraghetti, orgoglioso pedofilo (di cui parleremo più sotto), che scrive: «Gentile sig. Cappato: che cosa intendono fare i radicali nei riguardi del problema pedofilia? Io sono pedofilo e gradirei che il suo partito prendesse una posizione chiara sulla pedofilia. Grazie. William» (10/03/02). Cappato risponde il giorno stesso (10/03/2002): «Mi pare che i radicali siano stati e siano molto chiari nel denunciare i metodi da caccia alle streghe sui casi di pedofilia, così come il proibizionismo su internet e la sottovalutazione dell’impatto della pedofilia “domestica”». Due giorni dopo, una utente che si firma “Interdetta”, chiede spiegazioni riguardo a questo intervento ambiguo. La replica di Cappato è del 16/03/2002: «Al centro delle varie operazioni antipedofilia c’è stata la demonizzazione di Internet, con procedimenti penali anche a carico di chi ha semplicemente visitato siti pedofili» (da Archivio del Novecento).

    12 giugno 2006. Alcuni articoli di giornale, nel giorno del centenario del laico poeta omosessuale Sandro Penna, che scriveva “Il cielo è vuoto. Ma negli occhi neri di quel fanciullo io pregherò il mio dio. Ma il mio dio se ne va in bicicletta o bagna il muro con disinvoltura..”, riportano che il poeta era ossessionato dai bambini e dai fanciulli e batteva le sponde del Tevere e gli orinatoi in cerca dei piccoli. Decisamente aperto alla pederastia e alla pedofilia (anche se non è certo che commise abusi), scrisse ad esempio: “«fanciullo non fuggire, non andare / solo. Non è per me che io lo dico. Io ti ho visto alla fronte un segno chiaro. / E tua madre non vede. Non vede l’amico» (Scuola). Oppure: “era con me un dolce fanciullo selvaggio che pieno / di ardire pur mi si avvinghiava tremando – tremavano forse le foglie / in tutte le siepi? – tenevalo io sotto il mio braccio voluttuosamente. / La notte era fosca e le tombe chiudevano i morti infelici. Il mio cuore / cercava la vita e l’amore” (L’amor di un fanciullo di dodici anni?). Ancora: «Ecco, fanciullo, io ti ho portato a questo / luogo selvaggio, a notte, per che fare? Non so. Non posso soffocare io questo / amore della vita”. (da Sandro Penna e i Maestrini dalla Penna Rossa).

    Ad van der Berg un fondatore del NVD Partij voor Naastenliefde, Vrijheid en Diversiteit

    31 maggio 2006. Nasce il Partito Olandese dei Pedofili (NVD – Partij voor Naastenliefde, Vrijheid en Diversiteit – Amore del prossimo, libertà e diversità). E’ stato fondato da Marthijn Uittenbogaard, Ad van den Berg e Norbert de Jonge. Alcuni scopi sono: ridurre da 16 a 12 anni l’età minima per avere rapporti sessuali (per poi eliminare col tempo ogni diveto), abbassare almeno a 16 anni il limite per recitare in film a luci rosse, legalizzare la pornografia infantile, legalizzare la zoofilia (sesso con animali), assoluta libertà di circolare nudi in pubblico, legalizzare ogni droga, leggera e pesante che sia, per adulti e minorenni (vedi Repubblica). Gli esponenti citati hanno spesso insultato la Chiesa e la sua moralità (da La Stampa: pedofili contro la Chiesa).

    2006. Marco Cappato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni e deputato europeo radicale, nel 2006 ha difeso al TG2 il diritto dei pedofili olandesi ad avere il loro partito, il NVD. Il deputato, sempre in prima linea nell’accusare la Chiesa di pedofilia, ha più volte espresso il desiderio che essa venga regolata da leggi, così non ci sarebbe violenza ma soltanto “amore” (da RadiciCristiane). Il grande feeling tra Partito Radicale e pedofilia, di cui si parlerà anche più sotto, è ben espresso nello studio che l’Associazione Famiglia Domani ha consegnato il 30 ottobre 2000 a tutti i senatori e deputati e all’ONU. Il Comitato per le Organizzazioni Non Governative dell’ONU ne ha deciso la sospensione dall’assise internazionale, verdetto poi non ratificato dal voto finale del Consiglio Economico e Sociale e quindi non reso esecutivo.

    27 marzo 2007. La laica Dacia Maraini, sulla scia dei filosofi illuministi praticanti del sesso anche con i figli, ha sostenuto nel periodo del ’68, che l’incesto è una pratica naturale. Ha ribadito il concetto nel 2007, difendendo involontariamente la religione: “La famiglia naturale? Non esiste, perché la natura è violenza, caos e incesto. Nel mondo naturale il più grosso mangia il più piccolo, il più robusto schiavizza il più debole, le madri si accoppiano con i figli, i padri con le figlie, i fratelli con le sorelle. In natura non esiste morale. L’incesto per esempio, presente in tutte le specie, anche nell’uomo, addirittura ammesso in certe circostanze storiche, è stato proibito. L’etica non è un prodotto della natura ma una difficile e nobile prassi che l’uomo avoca a sé, in nome di un Dio che sceglie di applicare la giustizia, concetto assolutamente contrario alla natura” (da Corriere della Sera).

    24 febbraio 2009. I laicisti e anticlericali esponenti del Partito dei Pedofili Olandese hanno inveito contro la Chiesa: “L’Italia non è un paese liberale sulle questioni sessuali. La società italiana è conservatrice perché è la Chiesa che comanda da voi” (da La Stampa: pedofili contro la Chiesa).

    8 marzo 2010. L’Associazione Nazionale Sociologi e l’Osservatorio sui Diritti dei Minori ha preso posizione contro l’ateo anticlericale e omosessuale Aldo Busi, ritenuto “pro-pedofilo” (da ASCA.it e OneTv.it). Nel suo libro “Manuale per il perfetto papà”, ha infatti spiegato che l’età per rapporti omosessuali ritenuta da lui lecita è a partire dai tredici anni, in quanto a questa età un ragazzo, sarebbe adulto e libero di decidere di avere rapporti con un altro uomo. Nel 1996 (ne parleremo più sotto) ha dichiarato al Maurizio Costanzo Show: “ma da quando la pedofilia è un crimine? Io ho fatto di tutto! Se anche un adulto masturbasse un ragazzino, che male ci sarebbe?”. E’ presente anche un video su Youtube che riprende le dichiarazioni in diretta: guarda il video)

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    7 aprile 2010. Da La Repubblica, la notizia di abusi sessuali in una scuola scuola-convitto laica per vip nei pressi di Francoforte. L’ultimo caso risale al 1999 e sono almeno 40 le vittime degli abusi messi in atto “da più di otto insegnanti”, ma parla anche di “spaventosi abusi tra studenti”, forse a sottolineare la qualità dell’educazione ricevuta in questi posti. Almeno quattro studenti abusati si sono suicidati dopo aver terminato gli studi. Si tratta della Odenwaldschule, una scuola che promuovere la auto-determinazione della personalità e l’educazione anti-autoritaria, in opposizione alla cultura cristiana. Nella scuola è utilizzato il “tu” agli insegnanti e nell’ora di educazione fisica, ragazzi e ragazze, devono essere sempre senza vestiti, con lo scopo di liberarsi dalla morale (da Wikipedia e da 40 vittime di abusi in una scuola laica tedesca.).

    Come avete potuto vedere in questa lista c’è di tutto ‘poeti’, ‘scrittori’, politici, psicanalisti, ecc…. ma chissà perché manca Vendola, si il Nichi governatore della Puglia … ma si l’amico di don Verzé, quello che, lo ha detto lui, va in giro con il rosario in tasca. Mi chiedo se NichiVendola che è dichiaratamente un cattocomunista non “tenga amici” tra l’Unione Cristiani Cattolici Razionali. Si perché anche Nichi Vendola era, e forse è, un apologo della pederastia: in un’intervista di Stefano Malatesta apparsa sul quotidiano La Repubblica il 19 maggio 1985 affermava senza ombra di dubbio: «Non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia ad esempio, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro, o con gli adulti … ». Qualcuno potrebbe chiedergli se la pensa ancora così o se erano state le cattive letture e le cattive compagnie a suggerirgli questa frase che, ora, è apologia di reato.

    il nostro Nichi Vendola con la madre a cui è molto affezionato

    Ho pubblicato questa lista per farvi rendere conto di come certe persone che, non sapendo avete votato, e che anch’io, non sapendo ho votato, sono in realtà dei pederasti o dei loro complici di questo orrendo crimine contro esseri umani indifesi.

    12 Giugno 2012

    Altri articoli sulla pederastia

    • ….un lavoro certosino e molto documentato che da solo vale più di mille denunce alla magistratura (…scusatemi la comparazione) sui crimini che riguardano la pederastia (…se questo è il termine esatto o per lo meno più appropriato!).
      Alcune foto che ritraggono i “lupus in fabula” sembra che siano così eloquenti (la foto ritrae ‘immagine muta dei diretti interessati…. ma può parlare a chi ha uno sguardo non superficiale).

    • Quanta ignoranza!

      Incesto non è pedofilia!

      ” Per incesto si intende un rapporto sessuale fra due persone fra le quali esistano determinati vincoli di consanguineità, parentela o di affinità. ” ( cit Wikipedia )
      quindi vale a dire tra familiari di qualunque età.

      E pedofilia non è violenza: come dice la parola, è inclinazione sessuale; di violenza non si parla. Il fatto che da rapporto di incesto o pedofilia ne esca della violenza ( assolutamente intollerabile ) non vuol dire che sisno cose collegate.

      ” Esco in macchina, farò l’incidente. ” ma una cosa non preclude l’altra.

      • quindi secondo te abusare o violentare un bambino non è un crimine orrendo ? Beh la legge internazionale la pensa diversamente , per fortuna …

        per quanto riguarda l’incesto se compiuto su un minore è un atto di pedofilia che, sono d’accordo con te , non è un termine confacente con quel crimine orrendo. Questi atti compiuti da malati di mente che con quegli atti compulsivi tendono a distruggere l’identità umana del minore, divebbero definirsi con un altro termine verbale : pedo-misia per esempio che significa odio per per il bambino.
        G.C.Z. per la Redazione di G&N

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