• Vatileaks 2.0 – è già iniziata la campagna mediatica che trasforma lo sterco in oro

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    Di Giulia De Baudi

    «Si combatte contro i ministri del re, ma non si combatte il re»

    Massimo Fagioli – Premessa alla prima edizione di Teoria della nascita e castrazione umana (secondo paragrafo)

    Dicono le cronache che stavolta l’Immacolata di cognome fa Chaouqui, e l’Angel-o invece si chiama Vallejo Balda. L’Immacolata pare stia agli arresti domiciliari, l’Angel pare sia stato relegato “nelle buie segrete del Vaticano” … vista Gianicolo.
    Una bella coppia non c’è che dire: lui, monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda – leggo quanto scriveva il 3 novembre Avvenire.it – si è licenziato in teologia presso la facoltà teologica di Burgos e ha preso il dottorato in teologia presso la Pontificia Università di Salamanca. Nel 1987, a 26 anni, è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Astorga. Vallejo Balda appartiene alla Società Sacerdotale della Santa Croce, associazione «intrinsecamente unita all’Opus Dei».

    Lei, – leggo sempre Avvenire.it – ha 32 anni, è nata in provincia di Cosenza, si è laureata in giurisprudenza e ha lavorato per Ernst&Young Italia e per lo studio legale Orrick, Herrington & Sutcliffe Italia. «Sono membro della Pontificia Commissione referente di studio e di indirizzo sulla struttura degli enti economici e amministrativi della Santa Sede», ha scritto sul suo profilo Linkedin. «La posizione, creata tramite chirografo da Sua Santità papa Francesco – ha specificato – è coperta da segreto di Stato e riporta esclusivamente al Pontefice. (e meno male mi stavo preoccupando N.d.R.) Sono l’unica donna, l’unica under 55 e l’unica italiana del team composto da 7 laici e un prelato». Alla faccia della francescana umiltà direbbe Totò. Lei, L’Immacolata è stata nominata da Bergoglio in persona – così sta scritto sull’organo dei vescovi Avvenire – è membro della Cosea, unica donna e italiana su otto membri, e sottolineo “membri”.

     

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    La nomina dell’Immacolata Chaouqui, secondo quanto scritto su alcune new, neanche a dirlo “notoriamente anticlericali”, ha causato scompiglio, soprattutto per alcune istantanee in cui la trentaduenne cosentina si mostra disinvoltamente in déshabillé insieme al fidanzato. Diario16, un giornale peruviano, 23 Agosto del 2013, per la precisione alle 17:06:36 scriveva «La polémica se debe a la reciente publicación de Chaouqui, de 27 años y publicista con especialidad en relaciones públicas, donde se le ve en un discreto desnudo junto a su novio. Una actitiud que no corresponde con el de una asesora papal. La cuenta de Twiiter de Chaouqui fue desactivada por la propia italiana tras hacerse público en los medios su imagen semidesnuda.»
    Traduco sintetizzando : La polemica – sulla quale, giustamente, i nostri splendidi informatori mediatici hanno chiuso entrambi gli occhi – è causata dalla pubblicazione, che poco si confà con il ruolo della signorina in questione, di una foto pubblicata dalla stessa sul suo Twitter. Twitter che venne poi immediatamente disattivato da lei stessa dopo essersi mostrata pubblicamente ai media seminuda.

    Ma queste sono solo facezie. Roba da Novella 2000. Una cosina così solo per dimostrare quanto i nostri giornalisti siano “diversi” dai loro colleghi sparsi per il globo.

     

    l43-francesca-immacolata-chaouqui-140428132724_bigFrancesca Immacolata Chaouqui fotografata con Marco Carrai, amico e finanziatore di Matteo Renzi. (Foto da Lettera 43) La Chaoqui, dice l’articolo,  è, infatti, amica di Francesca Campana Comparini, attuale fidanzata di Carrai 

    Loro, i nostri informatori mediatici, da subito si sono precipitati sulla notizia del tradimento dei due “insospettabili” per cercare di salvare l’onore se non della Chiesa tutta, almeno del papa anima innocente.

    Questi sono i titoli e i sottotitoli che sottolineano lo sgomento e l’indignazione dei nostri addetti alla comunicazione :

    La Stampa 4.11.15
    La Grande Bellezza in Vaticano in un vortice di peccato e santità
    I soldi, tanti soldi, raccolti per opere pie finiscono anche per soddisfare la brama di lusso e potere di chi non accetta la rivoluzione di Francesco – di Marcello Sorgi

    Corriere 4.11.15
    Corvi, serpenti, zizzania. Le battaglie del Papa
    Per Bergoglio c’è una lotta violenta tra la luce e il buio. Alle guardie svizzere ha detto che il pericolo per il Vaticano non arriva da eserciti stranieri, ma dal diavolo che vuole dividere. Si incarna in chi tradisce la fiducia con azioni e maldicenze – di Gian Antonio Stella

    Repubblica 4.11.15
    Il cardinale Coccopalmerio, “ministro della giustizia” della Santa Sede: “Vogliono far vedere che va tutto male per indebolire la figura del Santo Padre” – “Francesco fa paura a molti la manovra ha ispiratori anche fuori dal Vaticano” – intervista di Orazio La Rocca

    Il Sole 4.11.15
    Sulle finanze la guerra alla riforma di Francesco
    di Carlo Marroni

    Bei titoli vero? Tutti difendono il pontefice. Tutti parlano, non dei contenuti, ma della santità francescana dell’ex gesuita porteño. Ma a me piace tanto quel sottotitolo che parla del papa il quale, tra “luce e buio”, racconta del “ diavolo divisorio” alle guardie svizzere allineate. Un vero sballo con tanto di corvi, serpenti e zizzania. Altro che Harry Potter!!!!

    Poi c’è il solito corsivo dell’amico di Fazio, Gramellini, che oggi sulle pagine de La Stampa scrive, e me ne compiaccio, che «Ogni volta che affiora un’intercettazione non si discute tanto del suo contenuto ma della sua liceità e del chi l’ha fatta uscire e perché. Lo stesso meccanismo si applica alle gole profonde del Vaticano, i famosi Corvi. Dei primi due scandali che squassarono il Cupolone è rimasto nella memoria il maggiordomo del Papa che passò le carte alla stampa. Non che in quelle carte ci fosse scritto che Giulio Andreotti aveva nella sua disponibilità un conto di sette miliardi di lire presso la banca vaticana.» ma poi anche lui inciampa sul soglio papale e alzandosi fa una profonda riverenza: «Ma il fumo delle chiacchiere rischia di togliere visibilità all’arrosto, ovvero ai documenti che la strana coppia avrebbe messo in circolo, da cui si scopre che il Vaticano possiede 4 miliardi (in euro) di patrimonio immobiliare soltanto a Roma e che valanghe di denaro raccolte per scopi benefici servono a finanziare la bella vita di qualche cardinalone allergico ai costumi evangelici di papa Francesco. »

    Capito il Gramellini? Il problema non è la Chiesa tutta, la colpa è solo di qualche «cardinalone allergico ai costumi evangelici di papa Francesco.» Papa Francesco che ovviamente è santo, martire, nonché immacolato, per definizione.

    Mentre il guano sta sommergendo piazza San Pietro e vie adiacenti, i nostri baldi alfieri di Bergoglio si chiudono le narici e mettono a sua disposizione le loro scialuppe di salvataggio con nomi stravaganti: Paraculo 1, Specchio per le allodole II, La colpa è del demonio, La grande Bellezza di Bergoglio, Cortina fumogena all’ennesima potenza, ecc. ecc..

    4 novembre 2014

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