di Giulia De Baudi
Questa mattina mi sono svegliata da sogni inquieti … no, non mi ero trasformata in un insetto immondo … la prima immagine che mi è venuta in mente è stata quella della sfida all’O.K. Corral tra Bersani e TopoGigioRenzi ; io lo chiamo affettuosamente così, perché ogni volta che lo sento parlare penso “ma cosa dici, cosa dici dici maaaaiiii”. Mi spiace depauperare il simpatico topino che cinquant’anni fa se la faceva con la bellissima Virna Lisi, ma che ci posso fare mi viene così: “ma cosa dici, cosa dici dici maaaaiiii”.
Voi avete guardato la tenzone? Io si! Un po’ per dovere, un po’ per fare i compiti, un po’ perché – a parte quello squallido video dove l’eroico Renzi dice “stia zitta” ad un medico che denunciava il nesso tra i cosiddetti termovalorizzatori e i casi di cancro e che potete vedere QUI e QUI – io le sceneggiate di TopoGigioRenzi non le avevo mai ascoltate più di dieci secondi dieci.
D’altronde questa mia idiosincrasia per quello li è condivisa anche dal Sistema operativo Word che mi segnala la parola composta dalle lettere R-e-n-z-i come un errore di scrittura mentre se scrivo Bersani non succede niente.
Come dicevo stamattina mi sono alzata pensando alla battaglia di ieri sera tra i due piduisti … pardon … come si dice? “piddellini” ? va beh diciamo tra i due politici del Pd, avendo ormai ben chiara l’insignificanza umana condita da una assoluta anaffettività politica di Renzi e il controcanto di Bersani il quale non sarà certo un deus ex machina ( lo ha detto lui stesso) ma certamente non è un automa come il ‘collega’.
Infatti anche l’agenzia Reuters in un suo dispaccio scrive : «Matteo Renzi ha stravinto dal punto di vista della comunicatività e della capacità di sfruttare lo strumento televisivo. Pier Luigi Bersani, televisivamente impacciato, è stato più sicuro sui contenuti e rassicurante sulla capacità di governare.»
Traduco anche per il giornalista che, probabilmente, non si è neppure reso conto degli invisibili contenuti del suo linguaggio articolato palesato nella scrittura: «Matteo Renzi è tutto fumo e niente arrosto, ha scelto l’apparire disfandosi di quell’essere così … “choosy” ; Bersani possiede uno spessore umano e politico e di conseguenza ha in sé quei contenuti che servono per governare il Paese in questo momento drammatico».
Il cronista, Paolo Biondi, nonostante sia così affetto da una passeggera dislessia affettiva che non gli permette di distinguere l’amara buccia dell’arancia dal suo succoso contenuto, si chiede, giustamente, perché, nonostante i sondaggi sul gradimento che hanno indicato una vittoria per il sindaco di Firenze … ma leggiamo cosa scrive … «Eppure i cronisti che aspettavano i contendenti all’uscita degli studi Rai Dear hanno visto un Bersani rilassato e contento e un Renzi teso e nervoso. Come mai?»
Ma te lo dico io in due parole come mai caro Biondi! Ma non hai visto che TopoGigioRenzi, che ha capito che non ci sarà più per lui, e per i suoi amichetti che voleva portare in parlamento, del buon gruviera con cui strafogarsi, ora ha una paura fottuta. Se Bersani, Manitù non voglia, cade, cade in piedi; se TopoGigioRenzi cade sentiranno il botto persino gli abitanti delle cascate del Niagara.
Ma caro Biondi/Santa Lucia, ma non ha visto il linguaggio delle immagini parlanti? Sei proprio cecato! Ieri sera per tutto il tempo Bersani non ha guardato il suo avversario politico. Il segretario del Pd faceva ben fatica e dissimulare il proprio fastidio organico, condiviso da me e da tutti quelli che non hanno perduto la sapienza del corpo che reagisce di fronte ad uno stimolo estremo come quello della percezione olistica di TopoGigioRenzi.
Renzi non era “teso e nervoso” era visibilmente angosciato perché sa che deve vincere, Shiva non voglia, a tutti i costi, altrimenti lo aspettano al prossimo Congresso del Pd alcuni sfasciacarrozze con il faccione dell’onorevole Bindi e con il baffo ingrigito di D’Alema, pronti con la chiave inglese per la sua rottamazione.
… stanno guardando verso un “obiettivo comune”
Eppure l’ansia di TopoGigioRenzi dovrebbe essere ben visibile … ma non l’avete visto che alla fine della diratta mentre Bersani si stava allontanando senza neppure salutarlo, come avrei fatto io, lui lo ha rincorso e con l’atteggiamento del bambino bacato che ha fatto un dispetto sadico di cui, cattolicamente, si “pente”, gli ha quasi urlato “Pierluigi, Pierluigino, Pierluigetto, che me lo dai un bacetto”. E Bersani il bacetto glielo ha dato il bacetto … ma lo ha … cattolicamente perdonato? Io direi di no anche perché qualche giorno fa, in una intervista rilasciata a Claudio Sardo ha dichiarato «Non sono credente».
TopoGigioRenzi non ti preoccupare: anche se l’hai fatta grossa e nonostante non ti sia riuscito il dispettuccio di disgregare la sinistra come ti avevano tacitamente ordinato i poteri occulti teoplutocratici – che tu onori ogni giorno con i tuoi sproloqui sul caro Marchionne e, da buon cattocomunista baciapile, volendo costruire il cimitero dei feti – un posto per te Storace lo trova di sicuro; basta dare una bella spolveratina alla divisa da balilla comprata al mercatino dell’usato di Salò, che conservi amorevolmente nell’armadio … e il gioco è fatto. Auguri.
Paolo
5 Dicembre 2012 @ 03:34
Molto brava. Vedo con piacere che quando non ti occupi di filosofia in senso tecnico, ma di filosofia applicata, vale a dire di politica, dici cose molto sensate. Platone (“quel pederasta”, come lo hai definito) chiamerebbe Renzi “sofista”; solo che i sofisti, soprattutto quelli di prima generazione, erano molto intelligenti, Renzi no, è solo un venditore di aspirapolveri a domicilio, come il piazzista di Arcore prima di lui (e naturalmente si piacciono). E’ giusto solo ricordare, in più di quanto hai scritto, che Bersani, alla fine, ha ricordato i morti assassinati con i respingimenti (di quello che in molti, anche a sinistra, hanno avuto il coraggio di definire “ottimo ministro dell’interno”, cioè Maroni. Sì. Se ti piace la pulizia etnica) – gli affogati senza nome. Viene in mente l’interpretazione di Benjamin dell’angelo di Klee. E’ sato il momento più bello del confronto.
Dalla redazione
6 Dicembre 2012 @ 10:10
Olà Pablito, que tal, perdona la mia ispanica euforia e perdonami se ti rispondo solo ora ( ho anche sgridato colui che si è permesso di pubblicare il tuo commento senza attendere la mia risposta). Vedo con piacere che ci ritroviamo entrambi sulla stretta canoa di coloro che ancora pensano. Bene, ne sono molto contenta. Anche se fatico non poco a seguirti nelle tue … sostanziose citazioni (quella di Platone/sofisti l’ho capita) il succo del tuo discorso lo condivido totalmente. È vero, Bersani ha ricordato l’infamia omicida dei respingimenti, portata alle estreme conseguenze nel periodo in cui Maroni è stato Ministro dell’Interno, ma che aveva le sue basi nella legge Bossi-Fini.
Bersani ha parlato di correggere queste leggi che dequalificano l’umanità di coloro che non possiedono un pezzo di carta che certifichi la loro realtà umana. Lo facevano anche i nazifascisti.
Io ho votato per Bersani, naturalmente, Renzi era improponibile da tutti i punti di vista. Spero solo che le parole del Segretario, che parlano di identità umana e di esigenze oltre i bisogni materiali, si traducano in leggi e cultura e non vengano vanificate dalla “ragione di stato” e dalla “ragione finanziaria” che hanno già causato troppi danni.
Grazie
Giulia De Baudi
W
4 Marzo 2015 @ 16:59
E’ finito al governo . . .
Il sofista è finito al governo
Redazione
4 Marzo 2015 @ 17:13
purtroppo sì
Gian Carlo